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venerdì, Aprile 19, 2024
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Vittima innocente di camorra, nove anni fa moriva Lino Romano

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Era il 15 ottobre del 2012 quando Lino Romano fu ucciso dai killer della camorra. L’ennesima vittima innocente. Il 30enne fu freddato da colpi di arma da fuoco perché scambiato per il vero obiettivo di quel raid, Domenico Gargiulo (che poi troverà la morte anni dopo), che quella sera si trovava nello stesso palazzo dove viveva la fidanzata di Lino, che lui era andato a trovare prima di andare a giocare una partita di calcetto con gli amici. Nell’aprile del 2106 la Cassazione ha scritto la parola fine su quell’assurdo omicidio. Il 30enne di Cardito ucciso a Marianella perché scambiato per uno del clan avversario degli scissionisti di Scampia. Salvatore Baldassare, il killer dei sorrisi e dei baci, ora avrà molto tempo in carcere per pensare a quel folle gesto della sera del 15 ottobre del 2012. Per lui decretato l’ergastolo. Il killer inchiodato dalle dichiarazioni dei pentiti. Con Baldassare infatti sono stati condannati a diciotto anni e due mesi il pentito Giovanni Marino, 16 anni per Gaetano Annunziata, 14 anni per il fratello Carmine e la madre Anna Altamura. Il killer ha confessato di essere il responsabile del delitto prima della sentenza. Lo hanno incastrato Carmine e Gaetano Annunziata, coloro i quali quella sera tesero il trabocchetto al reale obiettivo di quel tragico agguato, ovvero Domenico Gargiulo, scampato per due volte alla morte (e ucciso qualche mese fa). Quella sera doveva morire lui al posto di Lino.

I killer di Lino Romano avvertiti con un sms

I due fratelli Annunziata, e la mamma di questi ultimi, Anna Altamura, la donna che invio` l’sms ai killer che aspettavano in auto l’arrivo di “sicc penniell” Gargiulo, (scampato altre due volte alla morte e arrestato qualche settimana fa) avevano paura di essere ammazzati per quel tragico errore di persona e si presentarono alla polizia il 23 novembre. Si pentirono e fecero i nomi degli assassini, del ruolo che avevano svolto in quel tragico omicidio, della trappola mancata che avevano teso a Gargiulo per poche centinaia di euro. Si penti` anche Giovanni Marino, l’autista del commando di morte, subito dopo il suo arresto avvenuto il 25 novembre.

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