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mercoledì, Maggio 8, 2024
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«Voglio Lello, con lui vinciamo», l’idea del boss Abete per cacciare i melitesi

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La guerra contro gli ex alleati la si poteva vincere solo andando a monte del problema: tagliando i rifornimenti di droga agli avversari. Arcangelo Abete, boss di Scampia, aveva capito che l’unico modo per vincere contro gli Amato-Pagano e cacciarli da Secondigliano e Scampia era quello di ottenere l’appoggio di Raffaele Imperiale detto ‘Lello di Ponte Persica’, l’intermediario della droga che da Dubai inondava di coca le casse dei melitesi.

Il retroscena di quella stagione di sangue fu riportato ai magistrati da Antonio Leonardi:«Abete conosceva assai bene questa persona, e verso luglio
del 2011, quando ormai c’era già stata la scissione con gli Amato Pagano, l’Arcangelo
voleva assolutamente contattare questo “Lello di Ponte Persica” che riteneva un
personaggio fondamentale. Era proprio questo “Lello di Ponte Persica” il principale
fornitore della droga degli Amato-Pagano e quindi lui rappresentava da tempo la loro
carta vincente. Era proprio questo “Lello di Ponte Persica” a garantire importazioni di
cocaina per diverse tonnellate per volta. L’obiettivo di Abete Arcangelo era quindi
quello di privare gli Amato-Pagano di questo loro fornitore che avrebbe dovuto
lavorare invece solo per noi, ovvero per le cinque famiglie che si erano riunite per
estromettere da Secondìgliano gli Amato-Pagano».

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