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sabato, Luglio 5, 2025
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Voleva svelare i segreti dei Mazzarella, così il clan bloccò il pentimento del narcos

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Dopo avere rilasciato una serie di dichiarazioni etero e autoaccusatorie, nell’aprile del 2023, un narcos legato al clan Mazzarella ha riferito ai carabinieri di avere subito un tentativo di avvelenamento mentre era in carcere. Dopo essere stato trasferito da un padiglione a un altro, a causa delle minacce ricevute, nella cella dove si trovava qualcuno si era introdotto di soppiatto per versargli della candeggina nella bottiglia d’acqua da bere. Tra il novembre 2022 e il marzo 2023, l’uomo ha rilasciato diverse dichiarazioni ma poi, nell’aprile del 2023 ha fatto marcia indietro dicendo che la sua famiglia si era rifiutata di accompagnarlo nel percorso di collaboratore di giustizia che aveva intrapreso.

I debiti dei narcos con i 3 clan di camorra

Il narcos aveva debiti con tre pericolosi clan per i quali acquistava la droga. Quando è sparito le organizzazioni criminali gli hanno sequestrato il figlio della compagna e anche una collaboratrice di quest’ultima, presa a schiaffi, per scoprire dove si stesse nascondendo. Poi, quando ha capito che prima o poi l’avrebbero trovato, si è presentato dai carabinieri con 13 grammi di cocaina supplicando di essere arrestato.

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Emerge anche questo particolare dall’indagine dei carabinieri di Cercola, coordinata dalla Dda di Napoli, che oggi ha portato alla notifica di 10 misure cautelari tra cui cinque arresti in carcere, oltre a divieti di dimora e obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria.
I clan in questione sono i Mazzarella, a cui l’uomo era legato, i De Micco e i Di Lauro.

“Temo per la mia incolumità”, la confessione del narcos 

Mi sono presentato – ha detto ai militari – perché temo per la mia incolumità personale, ho seriamente paura di essere oggetto di un agguato da parte del clan De Micco di Ponticelli e Mazzarella di San Giovanni A Teduccio. La sostanza (cocaina) che vi consegno è pura al 98% quindi al dettaglio è possibile confezionare 26 dosi da 0,5 per un valore di 20 euro ognuno e un totale di 780 euro“. Secondo quanto ha lui stesso reso noto agli investigatori l’aspirante pentito si occupava di comprare la cocaina da spacciare tra Mondragone e Benevento e aveva debiti da 200mila euro con i clan De Micco e Mazzarella. 

 

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