Diventano definitive le condanne per gli imputati del processo ‘Omphalos’ che vedeva alla sbarra diversi esponenti della mala, imprenditoria e politica di Sant’Antimo e Giugliano. La Corte di Cassazione, infatti, ha rigettato tutti i ricorsi degli imputati o dichiarato inamissibili, rendendo così definitive le condanne in Appello, tranne per Chianese Carmine (difeso dall’avvocato Mario Griffo) per il quale gli ermellini hanno annullato con rinvio e Crescenzo Grieco (difeso dall’avvocato Valerio Spigarelli) per il quale c’è stato annullamento con rinvio ma solo per la pena.
Ecco le condanne inflitte in Appello
Erano imputati a vario titolo per associazione mafiosa, truffe alle assicurazioni aggravate dal metodo camorristico, intestazione fittizia di beni, usura, riciclaggio e violenza privata. E’ arrivata la sentenza in Appello per dodici persone finite al centro dell’inchiesta, condotta dalla Dda di Napoli, contro un gruppo criminale legato a diversi clan camorristici tra cui i Mallardo di Giugliano, i Di Lauro, gli scissionisti, i Puca e i Verde di Sant’Antimo, la cosca Aversano di Grumo Nevano. Al centro dell’inchiesta un direttore di banca incaricato di eludere i sistemi di controllo sulla provenienza dei capitali illeciti frutto di truffe alle assicurazioni e di false pratiche relative a incidenti automobilistici, incendi e allagamenti mai avvenuti.
Antimo Castiglione alla pena di 13 anni e 4 mesi (assolto in primo grado); Antimo Morlando 6 anni di reclusione; Crescenzo Esposito (16 anni), Pasquale Puca (3 anni e 6 mesi), Francesco Russo (16 anni),