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domenica, Giugno 16, 2024
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Una Lettera Aperta al Sindaco di Giugliano. È la vibrata protesta del Consigliere Candido Lampione

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«Mi volevano indidolare una strada perché si credevano che ero già morto»

«Signor Sindaco come vedete io non lo faccio per mé ma per la storia di Giugliano che non si merita di essere venduta sul mercato delle scarole».

 

Ci riteniamo in dovere di accogliere la richiesta del Consigliere comunale Candido Lampione, pubblicando questa sua Lettera Aperta che ha inteso inviare al Sindaco per comunicargli il suo disappunto a fronte di una proposta avanzata da una Commissione consiliare, della quale egli, però, non sa chi sia il Presidente, per cui la Redazione di questo giornale si riserva di indagare per essere puntuale e preciso sulle sue fonti, pur salvaguardando l’anonimato nel rispetto della privacy ai sensi della Legge che non ce lo consente.

“Signor Sindaco. mi dovete credere che io non vi avessi voluto mai disturbare come stava scritto nei tram che non bisogna parlare col manovratore pure se uno ci avesse avuto da dirgli qualcosa come la fermata per scendere prima di arrivare al capolinea. Ma io mi sono visto costretto a farvi sapere di quello che mi è successo che non sò se a voi vi facesse piacere la stessa proposta che ànno fatto a me e mi spiego. Io stavo tranguillo come voi sapete a farmi i fatti miei nella mia casa di Roccaraso che poi sarebbe quella di mia cuggina Armanda Scardazzone che per i suoi imbegni politici praticamente non ci stà mai. per cui è come se fosse casa mia tantoppiù che ci ò fatto pure la residenza personale e per questo io penzo che non mi arrivano più le lettere di convocazione per partecipare al Conziglio comunale dove io mi onoro di doverci stare perché sono stato leggittimamente eletto da miei congittadini per essere Conzigliere e non dippiù. A questo punto voglio credere che voi mi state dicendo Ma di che si tratta? perché in un primo momendo mi dovete credere che non lò capito neanghe io tanto che mi pareva una cosa imbossibbile che mi à fatto subbito penzare a un cattivo scherzo che inzomma sapete come succede sono andato subito a prendere da sotto al mobbile quel famoso Cuorno di 350 grammi con la capa di scartellato che ò combrato tandi anni fà a una sagra in onore di Giovan Battista Basile quando mi pareva che qualcuno se ne voleva ancora inderessare. Ma questa è un altra questione che al momento non cendra niende col mio probblema per cui non è il caso di mettere laqua cavera a coppa o cuotto. Ma mendre che io mi andavo a prendere il Cuorno non vi nascondo che per non perdere tempo inzomma ò fatto qualche altra cosa che voi mi capite a mé e che forse probbabbilmente spesso lo avete fatto anghe voi da quando siete sindaco perché come si dice i maluocchi cogliono chiù delle scuppettate. Indando però mi dovete scusare se io adesso vi stò scrivendo una Lettera Aperta rischiando di offendere la vostra praivasi. ma se lo faccio è per essere sicuro che poi la potete leggere perché qualcuno mi à detto che non è che vi arrivano proprio tutte le lettere tantoppiù che io ve ne ò lasciate tré o quattro sopra a una scrivania della vostra segreteria ma non sò se voi avete mai avuto il piacere di vederle. e mi dispiace se le cose stanno così perché in una di quella lettera vi facevo delle convidenze imbortanti. Oddìo io mò non è che mi voglio mettere a penzare male anghe perché in fondo in fondo a mé che me ne importa. ma voi lo sapete che siete un politico che a penzare male si fà peccato ma spesso si indovina. Ma veniamo a noi e vi prego di non inderrombermi senò quì la questione della strada la portiamo alla corte di Assisi. e mi spiego se per caso non lavete ancora capito. che non è come voi vi potete credere perché io non vi stò venendo a chiedere nessuna strada da farci mettere un altro poco di asfalto. Quì la questione è molto più grave perché un conzigliere mi è venuto a dire che mi vogliono indidolare una strada a nome mio. adesso non vi sò dire dove perché io a quello che me là detto ò penzato bene di cacciarlo fuori. Non sò se mi spiego. ma adesso cerco di farlo capire anghe a voi. E allora partiamo dal Cuorno con la capa di scartellato. Io sono andato subbito a prenderlo ma perché era una proposta che secondo mé mi poteva portare sfortuna nel senzo che mi sarebbi dovuto quandomeno arricettare visto che salute a voi io non ero ancora morto. e non mi pare che le cose stanno così. anghe se la mia assenza in Conziglio comunale non mi pare che vi crea un probblema di numero legale. E allora voi mi direte Qualè il probblema? Se permettete Signor Sindaco il probblema è mio e mi spiego. Ma vi pare normale che uno viene a casa vostra e vi viene a dire Signor Sindaco noi abbiamo penzato di indidolarvi una strada. Queste cose tuttalppiù si vanno a dire ai familiari quando inzomma il protagonista non cè più. o no? Dico bene? Signor Sindaco. ma voi vi rendete conto che mi avevano già messo inzieme ai morti. e mi spiego. E sì perché avevano proposto dì indidolare una strada a mé senza rendersi conto con chi stavano a parlare tantevvero che ò dovuto tirar fuori dal portafoglio una fotocopia del certificato di esistenza in vita degli ultimi sei mesi che io mi porto sempre appresso inzomma per la questione della penzione che se vado a ritirarla di persona allo sportello delle poste quelli mi dicono Ma voi chi siete? Il conzigliere che io vi dicevo di non sò quale Commissione conziliare mi à spiegato che non cèro solo io candidato a avere una strada o una piazza ma cèrano anghe Don Tommaso Cuciniello per lo spazio davanti alla chiesa di Sandanna. Monzignor Riccitiello per cambiare col suo nome la piazza di Sannicola. e Don Michele Pugliese che si doveva chiamare così la piazza di Giacomo Matteotti. e pure quella di Camposcino che avevano proposto di onorare con il nome del parroco Don Abbramo Buondonno che mi dovete credere io ò conosciuto personalmente e posso testimoniare che era una brava persona. Ma questo dico io che centra con le strade da cambiarci il nome senza neanghe sapere di che cosa stavano parlando perché se mi permettete io dico che quelli della storia Giugliano non sanno niente. Don Tommaso che è stato un mio carissimo amico anghe se è più giovane io penzo che si sarebbe offeso come parroco di Santanna a sapere che si voleva intitolare una piazza che non esiste davanti alla sua chiesa. E vi pare che Monzignor Riccitiello con tutta la sua cultura che è un nostro congittadino onorario perché non è nato a Giugliano secondo voi come avrebbe giudicato la proposta di cambiare il nome alla piazza davanti alla chiesa di Sannicola? Inzomma Signor Sindaco come vedete io non lo faccio per mé ma per la storia di Giugliano che non si merita di essere venduta sul mercato delle scarole. Io in passato ci sono stato in una Commissione per mettere il nome alle nuove strade cittadine. e dico che si trattava di nuove strade e non di cambiare il nome alla storia. e mi sono scandalizzato quando un ex conzigliere comunale aveva presendato la proposta di indidolare una strada a suo nonno perché era stato un bravo contadino. È vi convesso che io in quella occasione mi sono fatto afferrare per pazzo tantevvero che non se ne facette più niende. Inzomma Signor Sindaco io con questa mia Lettera Aperta vi invito a indervenire per spiegare a certi conziglieri che la cultura non è aqqua e che loro in questo caso non comandano niente e che la città di Giugliano è dei suoi cittadini più migliori che quandomeno sono andati a scuola per cui mi escludo anghe io che ò fatto soltanto la quinda elemendare ma però mio padre mi à imbarato a guardare e a rispettare chi è meglio di me. Congiòddetto vi saluto Signor Sindaco e spero che di questo non ve ne fate un orecchio da mercante perché se qualcuno penza di invendarsi una Via Candido Lampione allora io dico che fosse meglio di indidolarne una a Via Tuttiquanti. E così mi firmo con orgoglio e soltanto il vostro Conzigliere Candido Lampione nel caso che ve ne volete ricordare”.

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