LA GUERRA DEI POVERI

Un caro augurio di buon anno ai cittadini di Pianura e di contrada Pisani; il duemilaotto vi riporta la monnezza, sottoforma di ecoballa. Undici anni sono passati dalla chiusura della mitica, e indimenticata, e dantesca discarica di via Montagna spaccata.

Il ciclo dei rifiuti si è evoluto: la munnezza si chiama ecoballa e la discarica si chiama sito di stoccaggio. La puzza, però, si chiama ancora puzza. Evviva. Taverna del Re ha vinto la sua battaglia: la discarica giuglianese chiude. E adesso la bonifica, che durerà due secoli. Mai più rifiuti nel comprensorio. Non moriremo più di tumore e sull’hinterland risplende il sol dell’avvenire. Niente più ecoballe ma continueranno a venire i tir del nord est a scaricare abusivamente vernici, solventi e polveri chimiche nei terreni della camorra. Ma su quei siti – abusivi e fuorilegge – non si fanno sit in e presidi. Non si fa l’albero di solventi della camorra a piazza Annunziata, non ci si mette contro i tir mimetizzati delle aziende farmaceutiche di Padova e Verona che vengono a sversare nei terreni che i poveri agricoltori giuglianesi cedono a peso d’oro, sradicando volontariamente le piante perché con la camorra e i rifiuti chimici si guadagna di più.

E non ci va nemmeno la polizia, paradosso dei paradossi.

Nessuna dica ai cittadini di Pianura che torna la monnezza ai Pisani perché chiude Taverna del Re. Un po’ a noi, un po’ a voi. Che dobbiamo morire solo noi di tumore? Un po’ di tumore ciascuno e non si piglia collera nessuno. Tanto tra cittadini di serie c questi piaceri ce li possiamo fare.

Respira la questione ambientale: abbiamo spostato le ecoballe di dieci chilometri. Evviva. Ai Pisani si possono ammucchiare rifiuti per tre anni. Benissimo. Buon anno quindi ai cittadini di Napoli, di Chiaia, di Posillipo, di San Ferdinando. Basta sacchetti ammucchiati sotto le griffe che poi Ferragamo si incazza e apre il suo show room a Salerno.