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domenica, Maggio 5, 2024
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DISCARICHE, GIUGLIANO VOLTA PAGINA

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dal nostro inviato




GIUGLIANO – Discariche, la città volta pagina. Il futuro dell’area di Tre Ponti è scritto nel seminario svoltosi ieri pomeriggio a Giugliano, presso la sede dell’Iise. A confronto le diverse esperienze italiane nel campo della bonifica. Ad aprire i lavori è stato Giacomo Gerlini, ex sindaco ulivista della città e presidente di Gesen, la società incaricata per la bonifica delle discariche alla periferia di Giugliano. “Qui – ha detto l’ex sindaco – nascerà un polo industriale ad alta tecnologia orientato verso le biotecnologie, lo sviluppo di sistemi di produzione di energie rinnovabili, ricerca e produzione di nuovi materiali biodegradabili e sviluppo di tecnologie del riciclo”. Gerlini ha spiegato che “non è più tempo di preoccuparsi semplicemente di mettere a posto i rifiuti, è tempo di un salto di mentalità: trasformare quindi il pattume ed il loro trattamento in risorsa economica e ambientalmente amica”. Il seminario – dal titolo “Riequilibrio del territorio e potenziamento dei servizi ambientali” – è stato promosso dal comitato Ide.a e da Gesen, e patrocinato dalla Regione Campania, dalla Provincia di Napoli, dal Comune di Giugliano e dal Consorzio Napoli 1. Nel corso del convegno – moderato dal presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, Ermanno Corsi – sono stati anche presentati i progetti di bonifica delle discariche Schivi e Masseria del Pozzo. Il progetto prevede, accanto alla valorizzazione energetica del biogas, la produzione di energia solare e la nascita – presso la vecchia discarica di Giugliano – di un Centro di Formazione (incaricato di educare esperti ambientali) e un Centro Ricerche (incaricato della ricerca sui sistemi di produzione di energia rinnovabile).

Al seminario erano presenti, tra gli altri, i tre vice di Bassolino delegati all’emergenza rifiuti in Campania: Massimo Paolucci, Raffaele Vanoli e Giulio Facchi. “L’emergenza sarà presto dimenticata – ha spiegato Paolucci – è necessaria una integrazione sempre più stretta tra la raccolta differenziata e gli altri segmenti del ciclo di smaltimento. Occorre, però, anche investire nella ricerca scientifica e tecnologica, alla ricerca di sistemi sempre più puliti per lo smaltimento e sempre più efficienti per il recupero delle frazioni differenziate. Quello che il progetto Gesen – ha aggiunto – si ripromette di fare. Creando, nella nostra regione, un polo di ricerche nel campo delle nuove tecnologie ecocompatibili ed energetiche”.

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