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La Procura di Napoli sulle tracce dei rifiuti tossici

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La Procura della Repubblica di Napoli ha emesso tredici avvisi di garanzia, e sequestrato quattro cave, insieme a tre impianti industriali. Gli impianti sotto sequestro sono quelli della Pellini con sede ad Acerra, della Pozzolana Flegrea , con sede a Bacoli e della Igemar con sede a Qualiano



NAPOLI – Comincia ad aprirsi uno squarcio sul traffico dei rifiuti tossici che dalle regioni del nord arriva fino in Campania. L’allarme lanciato nelle settimane scorse dal Commissario Straordinario per la gestione dei Rifiuti, Giulio Facchi, è stato raccolto dalla Procura della Repubblica di Napoli che ha emesso tredici avvisi di garanzia, e sequestrato quattro cave, insieme a tre impianti industriali. Gli impianti sotto sequestro sono quelli della Pellini con sede ad Acerra, della Pozzolana Flegrea , con sede a Bacoli e della Igemar con sede a Qualiano.

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E di queste quattro imprese sono anche le quattro cave: due a Qualiano, una a Bacoli e una a Giugliano. Ma ci sono anche altre aziende coinvolte, intermediari che operano fuori regione, la Rossi di Garate, la Cepi Ambiente, la Agricompost, tutte imprese laziali. La procura Napoletana ha inviato avvisi di garanzia ai rispettivi titolari e amministratori, sequestrando contemporaneamente tutta la documentazione contabile delle società, che da ieri viene sottoposta ad un esame meticoloso. Legambiente di Napoli aveva già segnalato il traffico di rifiuti dal Nord verso il Sud. In questo vero e proprio business ecomafioso, sono coinvolte società del nord di quasi tutte le regioni, producendo nel bacino che li riceve, ovvero la Campania, un danno ambientale incalcolabile, con effetti sulla salute devastanti. I rifiuti arriverebbero in particolare dalla Liguria, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Marche.

E nei rifiuti vi si trova di tutto: scorie derivanti dalla metallurgia termica dell’alluminio, reflui liquidi contaminati, come quelli al mercurio dell’Enichem di Priolo, fanghi conciari, polveri di abbattimento fumi, trasformatori con oli contaminati da Pcb (i famigerati Policrorofenili), ma anche rifiuti e terre provenienti da attività di bonifica. Intanto Un’interrogazione al ministro dell’Ambiente è stata presentata dal senatore del Prc Tommaso Sodano per chiedere, dopo aver appreso che circa 6.500 tonnellate di rifiuti sono state spedite dalla Lombardia alla discarica di Trentola Ducenta (Caserta), di accertare la tipologie dei rifiuti che effettivamente vengono smaltiti in Campania. Come risposta il Ministro Matteoli ha disposto una serie di accertamenti al fine di avere un quadro chiaro della situazione che era già stata denunciata da alcuni consiglieri regionali della Lombardia.



li 31/03/2003

http://www.lospettro.it/pagina693.htm

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