MELITO – Sono ore di fibrillazione per scelta dei candidati a sindaco anche a Melito. Nel centrodestra è ancora braccio di ferro tra due ex sindaci dell’area Dc, Antonio Amente e Paolo Guarino, candidati rispettivamente da Forza Italia e Udc. Così nelle fila degli antagonisti politici si fa forte di un documento l’area di centro che ritiene di poter combattere questi candidati solo con un candidato della stessa area e indica in Gianpiero Di Gennaro, della Margherita ed ex presidente del consiglio cominale, il proprio uomo.
Si solleva, poi, anche la questione dell’alternanza dopo la candidatura alle ultime amministrative del diessino Bernardino Tuccillo, adesso pure in corsa. Ma non è detta ancora l’ultima parola, dicono a Melito. Le alternative sono due: o esce fuori un terzo candidato, oppure la coalizione corre divisa, così come accadde nel 2000. Al ballottaggio vinse Antonio Amente.
Per il centrosinistra gira un terzo nome, quello della verde Marina Mastropasqua, ex vicesindaco. Intanto ragionano insieme Ds, Margherita, Sdi, Italia dei Valori, Verdi, Rifondazione, Comunisti Italiani, Udeur. Dall’altra parte le posizioni sono contrastanti, anche perché c’è una frammentazione nei direttivi cittadini. Il braccio di ferro tra Amente e Guarino verrebbe risolto sui tavoli provinciali senza trascurare l’obiettivo di tenere unito il Polo. Intanto allo stesso tavolo sono seduti FI, Udc, An, Nuovo Psi e la civica Melito 2000. Per An spunta che un altro nome: Rosario Concordia, vicepresidente del circolo provinciale.
L’obiettivo è ricucire lo strappo che a fine 2002 ha portato alle dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali e che ha fatto arrivare il commissario prefettizio, Maria Grazia D’Ascia, che amministrerà la città fino all’insediamento della nuova amministrazione dopo le amministrative.
TONIA LIMATOLA 23 GENNAIO 2003 – IL MATTINO
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