L’INTERVISTA
GIUGLIANO – Ragioniere, 50 anni, sposato con due figli: un maschio e una femmina. Umberto Sequino è il candidato sindaco per il centrodestra.
Come si è riusciti a raggiungere l’alleanza all’interno del Polo? E in più: come l’Udc è riuscito ad ottenere il candidato sindaco, vincendo la concorrenza di Forza Italia?
Sulla alleanza all’interno della CdL, le rispondo semplicemente che non c’è mai stata rottura. E’ ovvio che ogni singolo partito ha portato al tavolo una rosa di nomi rispettabilissimi. La “concorrenza” con Forza Italia la definirei scherzosamente una pur lecita trovata giornalistica, che rimane tale. L’Udc come An ed il Nuovo Psi ha tutte le carte in regola per giocarsi la partita; e poi, l’alternanza è vitale!.
E’ stato difficile ricompattare il centrodestra dopo l’esperienza Castaldo?
Il discorso non può essere incentrato solo ed esclusivamente sulla difficoltà o meno di ricompattare la coalizione nella corsa alla guida del governo cittadino.
L’ostacolo più arduo da superare in questo momento è un altro. Come più volte infatti ho dichiarato, i cittadini non si sono resi conto del perché si è arrivati ad un atto così grave come la sfiducia. Oggi è importante far capire alla gente che siamo capaci di governare.
Cosa L’ha spinta ad accettare la guida della coalizione?
Ho accettato la guida della coalizione innanzitutto perché tutti i partiti che sedevano al tavolo delle trattative si sono ritrovati sul mio nome. Poi ho vissuto l’entusiasmo di una candidatura che proveniva “dal basso”. Infine perché voglio dimostrare a tutti quelli che hanno definito incapace di governare questa coalizione, che non si può giudicare un lavoro di pochi mesi e dimenticare otto anni di guida della città da parte della sinistra.
La CdL attualmente è data in leggero svantaggio rispetto al centrosinistra. Come pensa di recuperare questo leggero sfavore? E inoltre: è facile riacquistare consensi dopo lo scioglimento anticipato del Consiglio guidato da una maggioranza di centrodestra?
Il solo svantaggio che posso notare, dati alla mano, è dovuto al fatto che loro corrono con ben otto simboli mentre noi solo con quattro. Loro hanno 182 candidati mentre noi ne abbiamo 97. Questa è pressappoco la stessa situazione verificatasi nel ’01, e allora, come spero oggi, ci andò decisamente bene. “Riconquistare” è un termine che non prediligo, preferisco “riconfermare”. Dal ’01 ad oggi niente purtroppo è cambiato. Siamo ancora la più grande pattumiera d’Italia grazie a Bassolino e compagni, che nel frattempo però ci hanno “ringraziato” collocando nella stessa area anche una piattaforma di stoccaggio.
Quali sono i punti più importanti del Suo programma elettorale?
Il mio programma si articola in sette punti imprescindibili su cui si fonderà tutto il nostro eventuale lavoro. Sono ambiente, trasporti e viabilità, riorganizzazione della macchina comunale, turismo, lavoro e rilancio dei settori produttivi, agricoltura, scuola, sport e tempo libero. Sull’ambiente avremo modo di approfondire nelle altre domande, così mi piacerebbe illustrarle qualche altro punto. Come mai nella “città delle mela annurca” non esiste un servizio di trasporto pari almeno a quello delle città di Crotone, Ragusa, o Tivoli?. Come mai i DS nell’ultima apparizione di partito, questo inverno, hanno scoperto che i marciapiedi sono stretti, che mancano le salite per gli handicappati, che è necessario riorganizzare la macchina comunale, e che è indispensabile il carabiniere di quartiere?. Tutto questo mi sembra paradossale. Non si può amministrare la città per otto anni e scoprire quando si è mandati a casa dall’elettorato di non aver fatto nulla.
Nel caso dovesse essere eletto, come pensa di gestire in concreto l’emergenza rifiuti a Giugliano?
Da sindaco farei tutto il possibile e forse anche di più. Costringerei la Fibe a far monitorare l’area da tecnici di fiducia del Comune.Costringerei le ASL a rendere pubblici i dati sull’incremento dei tumori . Inviterei i residenti a denunciare anonimamente chi deposita rifiuti in siti vietati, così come attraverso l’incremento della pianta organica dei Vigili Urbani, aumenterei i controlli nelle località a rischio.
L’attuale situazione ambientale crede sia il frutto di qualche scelta politica sbagliata? E il centrodestra ha qualcosa da rimproverarsi?
L’attuale situazione ambientale è esclusivamente il frutto di scelte politiche sbagliate. Il 29 ottobre del 1998 a Roma i sindaci di Marano, Aversa, Qualiano, Melito, Villaricca, Caivano, Giugliano e Parete, firmarono il famoso documento Ronchi – sindaci. L’atto prevedeva che laddove ci fosse stato uno solo tra i siti discarica, Cdr o termovalorizzatore, non ve ne potesse essere nessun altro. Ebbene a Giugliano, a cavallo tra la zona di “Tre ponti” , “Ponte riccio” e “Sette cainate”, noi abbiamo un impianto di produzione di cdr, innumerevoli discariche e dalla scorsa estate per gentile concessione del trio Paolucci, Vanoli, Facchi, anche una piattaforma di stoccaggio. Bisogna ricordare però che quella struttura fu posta sotto sequestro attraverso un’ordinanza del sindaco, e che tutti i consiglieri ne bloccarono i lavori. Naturalmente dalla Regione prontamente reagirono attraverso un atto del commissariato di Governo, che autorizzò la messa in opera dei lavori e l’utilizzo della piattaforma che accoglie migliaia di ecoballe.
Qual è la prima cosa che farà, qualora dovesse essere eletto? E quali obiettivi si prefigge di raggiungere nei primi tre mesi?
Sicuramente capire perché, dopo il ’92 e le vicende di tangentopoli, la fascia costiera è stata letteralmente abbandonata. Perché i progetti di bonifica del Lago Patria sono stati trascurati, perché la circumlago non è mai stata ripristinata e ripensata. Che fine ha fatto il progetto del porto turistico. Perché lo stadio è stato messo in funzione quando ancora non si erano conclusi i lavori mentre il palazzetto dello sport inaugurato in campagna elettorale è stato abbandonato dopo l’incontro di boxe. Difficilmente riusciremo a fare cose di questo tipo in tre mesi. Ma di sicuro ci riusciremo in cinque anni.
Cosa approva e cosa critica della precedente amministrazione Castaldo, di cui Lei era Presidente del Consiglio?
Probabilmente che molte più decisioni sarebbero dovute passare attraverso il consiglio comunale.
In che cosa pensa sia migliore il suo programma elettorale? Perché il cittadino dovrebbe votarLa?
Non conosco il programma elettorale del centrosinistra, anche perché in otto anni non ho avuto modo di capire verso cosa muovesse, quali erano le priorità e cosa si volesse dare alla città attraverso alcune scelte. Sa, io non ho fatto il “cursus honorum” , vengo dal basso. Ho lavorato per anni a Casavatore da operaio specializzato. Oggi faccio il ragioniere e giornalmente mi imbatto nei problemi dei commercianti, come dei pensionati e delle famiglie che si lamentano delle tasse universitarie. Non rappresento oligarchie familiari né rivendico primazie politiche. Potrebbero votarmi perché sono sempre stato Umberto. Come tanti.
Quali criteri avete utilizzato nella scelta della vostra squadra?
Abbiamo liste giovani, nessun candidato eletto alle scorse amministrative che ha corso nell’altro schieramento, sei consiglieri uscenti che hanno meno di quaranta anni, ed uno solo classe ’62 eletto gia due volte. Insomma, possiamo dire che rappresentiamo il nuovo che avanza. Non penso che dall’altro lato possano dire altrettanto.
C’è un invito che vuole rivolgere ai cittadini di Giugliano?
Quello di votare in piena serenità. Noi abbiamo in mente le grandi opere che mancano alla nostra città o che sono state fatte e mai completate. Solo quando offriremo garanzie di sistemazione e sviluppo potremo atteggiarci a terza città della Campania.
Un messaggio per il suo principale avversario Tagliatatela.
In bocca al lupo Francè

