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domenica, Giugno 16, 2024
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FIBE, MAXI EVASIONE DA 35 MILIONI DI EURO

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NAPOLI – Trentacinque milioni di euro: è la cifra che, secondo la guardia di finanza, avrebbe evaso al fisco la società che gestisce l’appalto del servizio di smaltimento rifiuti di Napoli e provincia. Trentacinque milioni di euro: pari a settanta miliardi di lire.
L’operazione è il frutto di un’attività di polizia economica e finanziaria programmata dal Comando regionale di polizia tributaria della Campania, diretto dal colonnello Giuseppe Alineri. Nel comunicato diffuso ieri dalla finanza si parla di «gravi irregolarità nella gestione dell’appalto del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani nel Comune di Napoli e provincia».
«L’affidataria del servizio, la Fibe spa – prosegue la nota – proprietaria di tre impianti di produzione di cde (combustibile da rifiuti) siti nei comuni di caivano, Tufino e Giugliano in Campania (comune, quest’ultimo nel quale la Fibe gestisce anche una discarica) ha omesso di versare il tributo speciale per il deposito in discarica relativo ad un quantitativo di rifiuti pari a circa un milione e 400mila tonnellate , per un ammontare di 35 milioni di euro».
Si tratterebbe di rifiuti prodotti da scarti e altro materiale proveniente dagli impianti di produzione cdr della stessa società che si trovano in Campania e portati nella discarica di Giugliano. Secondo l’accusa, insomma, la Fibe avrebbe sversato in discarica oltre ai «sovvalli» (scarti di lavorazione e in quanto tali destinati a essere smaltiti in discarica) un tipo di rifiuto denominato «Fos» (frazione organica stabilizzata) che per la sua conformazione avrebbe dovuto essere utilizzato invece per recuperi ambientali.
Nel corso dell’operazione la finanza ha contestato altre presunte irregolarità. I militari contestano alla Fibe la violazione degli obblighi amministrativi e contabili previsti dal decreto Ronchi in materia ambientale.
La notizia del blitz della tributaria arriva come un fulmine a ciel sereno in un momento particolarmente delicato, caratterizzato dall’emergenza rifiuti, che ha assunto proporzioni di vera emergenza sociale.
Ieri pomeriggio è giunta la replica della società interessata. La Fibe spa smentisce, in una nota, «di aver commesso alcun tipo di evasione fiscale», in particolare del tributo per il deposito in discarica di rifiuti. La Fibe «non è tenuta ad effettuare alcun pagamento di tale tributo – si legge nel comunicato – perché tale onere sarebbe eventualmente da richiedere ai Comuni conferitori dei rifiuti».
«La Regione Campania – prosegue ancora la nota della società – ha inteso superare la logica delle discariche attraverso l’affidamento alla Fibe del servizio di smaltimento dei rifiuti attraverso un ciclo integrato, altamente tecnologico, finalizzato al recupero energetico coerentemente alle previsioni del decreto Ronchi. Pertanto la Regione Campania non ha deliberato nessun importo per il tributo in oggetto». La Fibe ricorda inoltre «che il recupero energetico rende assolutamente esente, ai sensi della legge 549/95, la società da alcun tipo di pagamento e libera i Comuni conferitori dal relativo onere di pagare il tributo in oggetto». La società, infine, «si riserva di tutelare la propria immagine nelle sedi adeguate nei confronti di chi ha diffuso notizie false e lesive della propria immagine e del proprio operato».





http://www.ilmattino.it/hermes/20030606/NAZIONALE/25/PANE.htm


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Legambiente: questa indagine
conferma tutti i nostri dubbi




«L’indagine amministrativa della Guardia di Finanza aggiunge un ulteriore interrogativo sull’efficienza della gestione del Cdr di Giugliano. Da tempo, con documenti scritti inviati alla struttura commissariale avevamo fatto presente che l’impianto di Giugliano presentava molti punti di criticità che mettevano in serio pericolo la sua buona funzionalità».é il commento di Legambiente sull’indagine della Guardia di Finanza sulla Fibe. Indagine che, a parere degli ambientalisti, rafforzerebbe i dubbi già espressi.



GIUSEPPE CRIMALDI – IL MATTINO 6 GIUGNO 2003

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