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domenica, Maggio 5, 2024
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BOTTE PER IL PIZZO: SEI ESTORSORI DEI MALLARDO IN CELLA DOPO UNA DENUNCIA

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Blitz alle prime luci dell’alba dei carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna e del reparto territoriale di Aversa, in manette per estorsione 6 affiliati al clan Mallardo. I militari hanno eseguito i cinque fermi di indiziato di delitto emessi dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli nei confronti di altrettanti affiliati al clan camorristico Mallardo, attivo nel comune di Giugliano in Campania e zone limitrofe. I destinatari del decreto sono ritenuti responsabili di estorsione aggravata dal metodo mafioso nei confronti di commercianti e imprenditori nella zona tra Giugliano e Aversa. Il clan, con a capo Francesco Mallardo, detto Ciccio e ‘Carlantonio, arrestato nel 2000, opera nella zona del giulianese. Sono in corso anche diverse perquisizioni finalizzate alla cattura di Giuseppe Dell’Aquila, rappresentante di spicco del clan, latitante dal 2002 ed inserito nel’elenco dei cento ricercati piu’ pericolosi d’Italia.

A finire in manette, in esecuzione di un decreto di fermo emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, Michele Di Nardo, 30 anni di Mugnano; Filippo Caracallo, 40 anni Anna Di Gennaro, 37 anni, Michele Palumbo, 40 anni, Biagio Micillo, di 53 anni, e Antimo Varriale, di 41 anni, tutti residenti a Giugliano.
L’inchiesta è partita alla fine del 2008 dopo la denuncia di un imprenditore giuglianese e portata aventi dai carabinieri del gruppo di Castello di Cisterna, comandati dal maggiore Fabio Cagnazzo e dai militari del reparto di Aversa, guidati dal tenente Colonnello Francesco Marra. Richieste di estorsioni continue ai danni di un uomo di Giugliano che per sottrarsi dalle minacce era arrivato a spostare la sua attività su un altro territorio, quello di Aversa. Ma nonostante questo gli uomini del clan Mallardo continuavano a chiedergli il pizzo.

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Secondo gli inquirenti, le estorsioni sarebbero iniziate nel 2003, e in un episodio l’uomo sarebbe stato anche picchiato perché avrebbe provato a reagire alle continue richieste. Da qui la denuncia ai carabinieri e l’inizio delle indagini che hanno portato all’arresto delle sei persone vicine al clan di Francesco Mallardo, in carcere dal 2000 sostituito dal luogotenente Giuseppe dell’Aquila latitante dal 2003. Laccusa per tutti e di associazione per delinquere finalizzata alle estorsioni con l`aggravata dall`art. 7.

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