Giugliano, il sindaco difende le scelte dopo le forti critiche dei partiti
Giunta delle polemiche a Giugliano. I partiti contestano la scelta dei tecnici, il sindaco Tagliatatela lascia una porta aperta. Mancato l’accordo prima di arrivare in consiglio comunale lunedì sera, infatti, non si esclude che gli aggiustamenti arrivino con l’ampliamento a dieci della rosa degli assessori. Insomma la squadra a sei per adesso non si tocca e, prima di vedere di nuovo incollati definitivamente i pezzi del centrosinistra, si dovrà attendere la modifica dello statuto comunale. I tempi non sono brevissimi. Sugli attacchi sferrati dai partiti il primo cittadino, Francesco Tagliatatela, dice: «Ho il dovere di governare Giugliano. Superati i tempi massimi per trovare un accordo, non si poteva rimandare ancora il varo dell’esecutivo».
Ma cosa succederà adesso? Si continua certamente a ragionare sui modi per ricompattare la coalizione, ma l’obiettivo numero uno è il rilancio di Giugliano con la presentazione di progetti finanziabili per valorizzare il territorio.
Sulla politica Taglialatela apre ai partiti. «Nessuna giunta è a tempo indeterminato», dice. Intanto il percorso è accidentato, con i partiti sul piede di guerra. Mentre la Margherita minaccia di uscire dalla maggioranza, da Rifondazione tuonano: «Restiamo in maggioranza per serietà, ma siamo fortemente contrari alla giunta tecnica – dice il segretario cittadino, Nello Pennacchio – Non c’è stato confronto democratico sulle scelte e non ci piace nemmeno il tentativo di far passare per nostro un assessore, cosa che non è». Lo scontro è anche sui nomi, dunque. Rincarano la dose dalla segreteria provinciale del Prc: «Ci spaventa la presenza nella squadra di un assessore legato all’area culturale della destra – dice Peppe De Cristofaro – e affiancando questo dato alla dichiarazione di indipendenza di due consiglieri comunali di An non vorremmo che tale nomina prefigurasse altro». Ma i due indipendenti, Ciccarelli e Di Napoli, si sono infuriati: «Sono illazioni, noi non facciamo accordi sottobanco».
Dichiarazioni di fuoco anche dai consiglieri e dal coordinamento cittadino dello Sdi che ieri hanno tappezzato di manifesti la città: «Gli assessori sconosciuti non danno visibilità ai partiti che hanno contribuito alla vittoria elettorale», scrivono. Feroci anche dall’opposizione. Il circolo di An aveva già denunciato i ritardi sugli assessori con un manifesto «A.A.A. cercasi giunta disperatamente»; mentre sulle polemiche dell’ultima ora il candidato a sindaco del centrodestra, Umberto Sequino (Udc) dice: «Se il buongiorno si vede dal mattino, possiamo già parlare di gestione fallimentare del centrosinistra».
TONIA LIMATOLA – 24 LUGLIO 2003


