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mercoledì, Giugno 26, 2024
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Taormina: «Indagate Prodi, Fassino e Dini»

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Il deputato di Forza Italia: «Devono subire le conseguenze della corruzione e Marini li accusa di i mandanti del tentato omicidio.
ROMA – Arrestare subito Romano Prodi, Piero Fassino e Lamberto Dini: hanno preso tangenti e sono i mandanti di un tentato omicidio. Lo chiede Carlo Taormina, deputato di Forza Italia e membro della commissione parlamentare d’inchiesta su Telekom Serbia, dopo l’interrogatorio giovedì a Torino del faccendiere Igor Marini cui hanno partecipato soltanto i parlamentari del centro destra della commissione. «È venuto il momento che Prodi, Fassino e Dini subiscano le conseguenze della più devastante delle corruzioni che mai sia stata consumata nella storia della Repubblica e gli uffici giudiziari debbono comportarsi conseguentemente anche provvedendo all’arresto di questi personaggi», ha affermato in una nota Taormina.

«RICOSTRUZIONE PRECISA» – «L’interrogatorio di Marini ha interessato l’intera vicenda legata alle tangenti per Telekom Serbia e sono state effettuate ricostruzioni precise, circostanziate e che già risultano per moltissima parte riscontrate. Marini ha indicato con dovizia di particolari le modalità attraverso le quali sono state fissate le cifre spettanti a Prodi, Fassino e Dini, cifre indicate specificatamente in 100 milioni di dollari il primo, in 75 milioni di dollari per il secondo e di 50 milioni di dollari per il terzo». «Uscendo dal riserbo – continua Taormina – ha indicato con assoluta certezza i nominativi che si nascondevano dietro gli pseudonimi di Mortadella, Cicogna e Ranocchio, e ha precisato che sono stati già percepiti il 50% delle somme di spettanza di ciascuno oltre agli interessi maturati sulle somme depositate, mentre devono essere ancora ritirate le restanti somme peraltro, nella disponibilità dei tre politici».

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«40 MILIONI DI DOLLARI» – «Marini – prosegue Taormina riferendo il contenuto dell’interrogatorio del faccendiere – ha indicato una banca austriaca come quella contenente, sotto il nome della società Zara International, dove giacciono le somme di pertinenza di Prodi e Fassino e in una banca libanese, sotto il nome di una società araba, le somme di pertinenza di Dini. Ha individuato con esattezza il ruolo di una banca di San Marino dalla quale venivano prelevate le somme che, con gli interessi maturati o per integrazione del dovuto, sono state consegnate in Italia a Prodi, Fassino e Dini per la cifra complessiva di 40 milioni di dollari»».

«PRODI, FASSINO E DINI MANDANTI DI TENTATO OMICIDIO» – «Marini – continua Taormina – ha anche indicato, per aver personalmente effettuato l’operazione, la somma spettata a Milosevic, pari a 100 milioni di dollari e attualmente in deposito presso una banca americana. Marini ha denunziato per tentato omicidio gli esecutori materiali di aggressioni effettuate contro di lui e come mandanti Prodi, Fassino e Dini e ha accusato le autorità elvetiche di maltrattamenti e la procura di Torino di aver manifestato sistematica ostilità nei suoi confronti».

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