24.7 C
Napoli
domenica, Giugno 30, 2024
PUBBLICITÀ

TRANSESSUALE BrUCIATO, E’ MORTO DOPO 11 GIORNI DI AGONIA

PUBBLICITÀ

Gli inquirenti lavorano su due piste: vendetta o violenza di balordi




MELITO – È morto nell’ospedale Cardarelli di Napoli Vincenzo Taglialatela, il transessuale di 39 anni cui sconosciuti avevano dato fuoco il 19 agosto a Melito, in circostanze ancora misteriose. Aveva riportato ustioni sul 70% della superficie corporea: le sue condizioni sono peggiorate negli ultimi giorni e, nonostante cure ed interventi, è deceduto la scorsa notte.
Agli inquirenti risulta che Vincenzo Taglialatela, 39 anni, parrucchiere a domicilio (ha lasciato negozio e socio qualche tempo fa), facesse uso di droga. E che ogni notte si prostituisse davanti all’ortofrutticolo, alla rotonda di Melito. La ricostruzione di quanto gli è accaduto è stata compiuta per massima parte proprio grazie al suo racconto.
Vincenzo Taglialatela fu aggredito poco prima delle tre di notte lungo la circonvallazione esterna che collega i paesi dell’hinterland a Nord di Napoli, nei pressi della rotonda di Melito, il luogo in cui sarebbe stato solito fermarsi per contattare clienti. Conosciuto come tossicodipendente, il transessuale fu avvicinato da una vettura con a bordo alcune persone con le quali ebbe un violento diverbio prima che l’auto si allontanasse.
Poco dopo, accanto a Vincenzo Taglialatela, si fermarono due motorini con quattro individui che lo aggredirono, colpendolo con pugni e schiaffi, gli versarono addosso la benzina contenuta in una bottiglia e gli diedero fuoco con un accendino. Alle 2.50 una telefonata anonima al 113 fece scattare l’allarme. Sul posto nessuno, neppure gli altri trans che frequentano la zona. Solo Vincenzo riverso a terra, distrutto ma ancora lucido, abbastanza per raccontare la sua versione, l’unica, dell’accaduto. I soccorritori l’accompagnarono subito all’ospedale di Giugliano.
Da qui, per la gravità delle sue condizioni, fu trasferito al Centro Ustionati dell’ospedale Cardarelli dove è morto intorno alle 2.30 della scorsa notte.
Gli investigatori – sull’episodio stanno indagando la Squadra Mobile ed il commissariato di Giugliano – ipotizzano una vendetta della malavita per uno «sgarro» compiuto negli ambienti della droga o del racket della prostituzione, e stanno lavorando a ritmo serrato per risalire ai responsabili dell’aggressione che dovranno ora rispondere di omicidio. Resta, comunque, aperta la pista che ipotizza come l’aggressione sia derivata dal raid di una banda di balordi.



Mattino 31 agosto 2003

PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Assurdo nel Salernitano, sposi organizzano il banchetto nuziale in strada e bloccano il traffico

Alcuni cittadini hanno segnalato al deputato Francesco Emilio Borrelli un video trovato in rete che mostra un banchetto di...

Nella stessa categoria

PUBBLICITÀ