Vendita abusiva di tabacchi, controlli della finanza

Uno su due tra i rivenditori di tabacchi nei caffé, bar e pasticcerie del giuglianese, non è in regola. Molti di essi non dispongono di regolare patentino, documento indispensabile per la commercializzazione di sigarette. Lo hanno portato alla luce i militari della guardia di finanza del Comando Gruppo di Giugliano diretti dal generale Giovanni Mainolfi del comando provinciale di Napoli. Ad insospettire gli uomini delle fiamme gialle, sono state le decine e decine di insegne luminose raffiguranti la classica “T”, apparse negli ultimi tempi accanto alle tradizionali insegne da bar, che richiamano da vicino quelle che i Monopoli di Stato autorizzano ad esporre i rivenditori ufficiali di sigarette, ma che invece altro non sono che “sale da Tè”. Un’insegna “maldestra” dunque perché, in molti casi, la lettera “T” è in proporzione molto più grande delle altre lettere dell’insegna, inducendo gli acquirenti a credere che si tratti di un vero Tabacchi ma che, in realtà, altro non è che un bar. Fatto più grave è la mancanza, in un caso su due, di una regolare autorizzazione alla rivendita. In tutta l’area che rientra nella competenza delle fiamme gialle di Giugliano, si contano circa 145 rivendite di tabacchi. I controlli scattati in almeno 40 rivendite hanno evidenziate che 31 di essi non sono risultati in regola con le prescrizioni di legge, alcuni solo per l’insegna irregolare, altri anche per la mancanza del patentino. Sia chiaro, si tratta di esercenti (bar e pasticcerie) con regolare licenza commerciale, ma circa la metà di essi non è in regola per la rivendita di tabacchi. Il giro d’affari, stimato dai finanzieri, intacca oltre il 50% di quello complessivo e il fenomeno, nonostante i controlli, non tende ad attenuarsi anche grazie alle sanzioni poco incisive previste dalla legge. In pratica l’esercente paga l’ammenda e continua ad esporre la “T” anche se non potrebbe. I finanzieri hanno evidenziato anche casi dove le sigarette vengono vendute con un sovrapprezzo. I controlli, fa sapere la guardia di Finanza, sono solo all’inizio e presto, le indagini potrebbero allargarsi anche ad altre zone come quella flegrea.