Manca il numero legale, salta il Consiglio
GIUGLIANO – Precipita la crisi del centrosinistra a Giugliano, il Comune guidato dal sindaco diessino Francesco Taglialatela. Ieri è saltato il Consiglio comunale per mancanza del numero.
Dodici i presenti: otto consiglieri dell’opposizione di centrodestra, tre dei Ds (il partito che esprime il primo cittadino) ed il membro anziano, che svolge provvisoriamente la carica di presidente. Assenti i rappresentanti di Margherita, Prc, Pri, Verdi, Sdi ed Udeur.
E’ la seconda volta dalle elezioni che la maggioranza diserta l’aula. Stessi i motivi: il mancato accordo sulla giunta “politica” che dovrebbe sostituire l’esecutivo “tecnico” varato lo scorso luglio, l’ampliamento degli assessori da sei a dieci, la presidenza del Consorzio di bacino Napoli Uno contesa da Margherita (primo partito con sei consiglieri) e Ds. L’accordo sembrava raggiunto lunedì sera, dopo mesi di scontri e riunioni all’interno del centrosinistra. Poi la doccia fredda di ieri mattina. “Reputo l’assenza dei consiglieri un fatto gravissimo”, ha dichiarato il primo cittadino nel corso di una conferenza stampa svoltasi ieri pomeriggio. “Per almeno due motivi il loro comportamento è inaccettabile – ha aggiunto -. In primo luogo, ritengo che essi abbiano violato il principio di democrazia partecipativa che da sempre porto avanti: il Consiglio comunale è il luogo fisico per dibattere dei problemi che si sono creati. In secondo luogo, la condotta dei consiglieri è in aperto contrasto con le decisioni raggiunte ieri sera (lunedì, ndr) con le segreterie provinciali”. Taglialatela lascia tuttavia una porta aperta. “Convocherò una nuova seduta entro la settimana prossima, e cercherò di giungere ad un accordo con i partito. Se in tempo utile non si raggiungerà l’accordo, mi dimetterò. Deve essere scongiurata in tutti i modi possibili la formazione di piccole lobby di consiglieri, che invece di parlare di politica, vogliono discutere di poltrone e della loro spartizione. E’ inaccettabile”.
Lo scontro tra il sindaco ed i partiti si era intensificato la scorsa settimana. I consiglieri comunali di Repubblicani, Verdi, Rifondazione, Sdi e Udeur presero apertamente le distanze dal primo cittadino e dalla restante parte della coalizione (Ds e Margherita) definendo “oramai intollerabile la crisi che si trascina dal giorno dopo le elezioni e dalla quale non si intravede alcuna via d’uscita”. “L’intera coalizione – scrissero in un documento congiunto – è ostaggio dei veti incrociati tra i due maggiori partiti, bloccata nel suo agire e nella ricerca di un’intesa politico-programmatica da richieste e pretese esose ed incomprensibili e, contemporaneamente, dalla mancata assunzione di responsabilità da parte del sindaco”. Ugo Ferrero
LE REAZIONI
GIUGLIANO – “C’era un accordo siglato lunedì sera, andava rispettato”. Domenico Taglialatela, capogruppo dei Ds al Consiglio di Giugliano, condanna l’atto dimostrativo di Margherita, Prc, Pri, Verdi, Sdi ed Udeur che ieri mattina hanno disertato l’assise. “Sono sconcertato – dice – dal fatto che i partiti minori e la stessa Margherita, dopo aver siglato un’intesa, non si presentino in aula. C’è un malessere profondo all’interno della coalizione. Tutti i consiglieri devono al più presto riunirsi intorno a un tavolo e chiarire come intendono ristabilire gli equilibri”. Per Bruno Terracciano, segretario provinciale dell’Uder, “tutti gli sforzi al fine di ricomporre il quadro politico del centrosinistra crsono stati vanificati dall’irresponsabilità di chi dovrebbe assicurare la stabilità dell’amministrazione comunale, nonché la coesione della maggioranza”. “Rinnegare quanto faticosamente concordato intorno ad un tavolo qualificato e rappresentativo – ha aggiunto Terracciano – significa volere a tutti i costi lo scioglimento del Consiglio comunale di Giugliano”.
Nel dibattito intervengono anche i membri dell’opposizione. Antonio Ferrara dell’Udc spiega che “bisogna denunciare con forza la grave crisi politica in cui versa la città, a causa di una maggioranza che non c’è. A cinque mesi dall’elezione di sindaco e consiglieri, non si è ancora discusso delle relazioni programmatiche del primo cittadino. Si antepongono interessi personali in merito alle spartizioni, a quelli della collettività”. Altrettanto dure le dichiarazioni di Francesco Mallardo, capogruppo dell’Udc. “Trovo vergognoso che i consiglieri della maggioranza facciano saltare l’assise ancora una volta per mancanza di accordo sulle spartizioni. Ancora più grave è il fatto che le rappresentanze locali non rispettino gli accordi presi dalle segreterie provinciali. Questo testimonia come il centrosinistra giuglianese abbia bisogno di una balia, che da Napoli prenda le decisioni per una coalizione che di fatto non c’è”. Luigi Guarino (Fi) se la prende con “l’irresponsabilità del centrosinistra”. “Non è possibile – dice – lasciare una riunione di maggioranza con un accordo chiuso sulla presidenza, ed al mattino non presentarsi in aula. E’ assurdo”. Pietro Ciccarelli (indipendente, ex An) invita infine i consiglieri di maggioranza “a dimettersi”. “Abbiano il coraggio di licenziarsi oppure chiariscano pubblicamente la propria posizione. Discorso che vale sia per le segreterie dei partiti che per il primo cittadino”.
ha collaborato MARCO SEPE


