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mercoledì, Maggio 8, 2024
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Sgombero a Calvizzano, c’è l’inchiesta della Procura

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Potrebbe allargarsi l’inchiesta della Sezione Urbanistica della Procura di Napoli alla base del sequestro dei quattro immobili in Via dell’Olmo a Calvizzano, la zona periferica ai margini del vallone “fossa del Carmine”, area ad elevato rischio idrogeologico. Le forze dell’ordine: agenti della polizia provinciale, poliziotti, carabinieri e vigili urbani, hanno sgomberato 12 famiglie (41 persone in tutto) tutte residenti negli immobili finiti sotto sequestro. Lo sgombero, avvenuto a sorpresa questa mattina all’alba, si è svolto tra le proteste dei residenti che, in un primo momento, non sapevano se fosse stata predisposta o meno una sistemazione alternativa. La soluzione è poi arrivata in tarda mattinata: il Comune ha fatto sapere che le 12 famiglie coinvolte saranno ospitate presso l’Hotel “Da Donato” di Calvizzano. A far discutere però è l’inchiesta del procuratore aggiunto Aldo De Chiara e del sostituto procuratore Federico Bisceglie. Al vaglio degli inquirenti tutti gli atti amministrativi sulle concessioni edilizie, le pratiche di condono e i provvedimenti che riguardano l’area finita nel mirino della procura. Il vallone “Fossa del Carmine” è da anni oggetto di polemiche per inadeguatezza e mancanza di servizi. La vicenda legata ai rischi ed alla mancata sicurezza viene da lontano. Già negli anni scorsi provvedimenti annunciati e mai attuati hanno richiamato più volte l’attenzione sui rischi per la sicurezza: allagamenti, erosione, frane e smottamenti sono i principali problemi. Questa volta però la Procura partenopea ha voluto vederci chiaro ed ha avviato l’inchiesta – hanno fatto sapere – «per tutelare l’incolumità dei cittadini che abitano negli immobili a ridosso del vallone e – hanno poi aggiunto – per accertare eventuali responsabilità penali da parte di chi, negli anni scorsi ma anche nel presente, aveva il dovere di garantire l’agibilità degli immobili e la sicurezza dei cittadini». Alcuni degli immobili sequestrati risalgono agli anni ‘80, altri invece, anche se più recenti, risalgono agli anni ’90. Il Comune avrà ora il compito di eseguire nuovi rilievi e accertamenti per stabilire il grado di rischio e pericolosità della zona abitata a ridosso del vallone. La Procura di Napoli invece dovrà accertare eventuali responsabilità di chi avrebbe dovuto garantirne la sicurezza.

Nella foto in basso, la mappa con la zona evidenziata: il luogo dove sono avvenuti i sequestri.

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hanno collaborato:
Ferdinando Bocchetti – Aniello Di Nardo

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