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lunedì, Maggio 6, 2024
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«E’ una coalizione senza né capo né coda. Da chi siamo amministrati?»

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«E’ una coalizione senza né capo né coda. Non è di centro destra, non è di centro sinistra e non è nemmeno di centro. Da chi siamo amministrati?» Così esordisce Vincenzo Massarelli, esponente del Pd e capo dell’opposizione di centro sinistra mugnanese, rivale al ballottaggio dell’attuale sindaco Giovanni Porcelli che, lo ricordiamo, si presentò alle scorse amministrative con una lista di centro, capeggiata dall’Udc ma composta in parte anche da esponenti del Pd, molti dei quali si identificano nella corrente dei cosiddetti “rottamatori”. Negli ultimi giorni a Mugnano si è riaccesa la polemica politica per il passaggio, addirittura, di alcuni esponenti del Pdl nell’attuale maggioranza. Si tratta di Biagio Vallefuoco e Carlo Del Core, eletti nelle fila del partito di Berlusconi e l’ingresso in giunta di Gino Grasso, già consigliere del Pdl. Il caso ha scatenato anche una guerra a colpi di manifesti.

Secondo lei quest’amministrazione sta perdendo un’identità politica precisa?
Credo proprio di sì, o meglio, no ne ha mai avuta una. Porcelli era già fuori del Pd al tempo delle elezioni amministrative. Sommese (Pasquale Sommese, assessore regionale al Personale ed ai Rapporti con gli Enti Locali, ndr) lo identifica come sindaco dell’Udc, partecipa con i “rottamatori” del Pd alle iniziative di Mastrantuono a Villaricca, è vicino alla costituente del movimento “Italia Popolare” di Michele Pisacane e in più, ha imbarcato esponenti del Pdl. Quale identità pensa che possa avere questa maggioranza? Io credo che abbiano il dovere di uscire da questo equivoco e fare un po’ di chiarezza. Anche a Mugnano, come a Qualiano, L’Idv è in maggioranza con esponenti del Pdl. Lo stesso vale per i “Democratici in movimento”. Ma con chi state?

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Lei pensa che si tratti di un allargamento della maggioranza? Se sì, perché?
Tutto ciò ci fa pensare che Porcelli cerchi altri appoggi. Allargare pensando al futuro. Altrimenti tutto questo trasformismo non si spiega. Sono convinto che l’ingresso in maggioranza di esponenti del Pdl, sia il frutto di un accordo Cesaro – Porcelli stipulato a ridosso del ballottaggio. Questo spiegherebbe anche la perdita d’identità di quest’amministrazione.

Con o senza identità, Porcelli ha portato Mugnano a raggiungere ottimi risultati sul fronte della raccolta differenziata. Come se lo spiega?
Innanzitutto cominciamo a dire che questo progetto è nato nel 2008 con la giunta dell’allora sindaco Daniele Palumbo. Lo ha riconosciuto la stessa Protezione Civile che ha affiancato il Comune da quando è partito il progetto, nel 2008, con Carlo Albanese. Quella della raccolta differenziata è una “mossa” che parte da lontano. L’appalto fu bandito dalla precedente amministrazione. In pratica, questa raccolta differenziata, è interamente frutto del lavoro della precedente amministrazione. Oggi, per fortuna, si stanno solo raccogliendo i buoni risultati. Se toglie questo, l’amministrazione Porcelli non ha prodotto nulla.

Cosa intende con “non ha prodotto nulla”?
Mi riferisco ai provvedimenti che aveva garantito di produrre nei primi 100 giorni e siamo già quasi alla fine del primo anno. Come ad esempio il concorso per i Vigili Urbani che è fermo per incapacità politica. La tariffa dei rifiuti è aumentata, mentre con alcuni accorgimenti si poteva evitare o, tutt’al più, limitare l’aumento al 15 – 20% anziché al 30% com’è avvenuto. Noi dell’opposizione avevamo proposto un fondo per le famiglie disagiate, da attingere attraverso la riduzione dei costi della politica, ma non è stata accolta e per questo stiamo promuovendo una raccolta di firme.
Un altro disastro è stato fatto con la Società Munianum S.p.a., che dalla fine del 2010 è stata posta in liquidazione, dopo che nel corso del 2009 è stata perfino ricapitalizzata con un piano industriale. Dopo le elezioni, il sindaco ha nominato un nuovo consiglio di amministrazione, in estate ha approvato il bilancio e poi a dicembre ha ritenuto di metterla in liquidazione. Cui chiediamo: perché non lo ha fatto prima di nominare il nuovo consiglio di amministrazione? Cosa è cambiato in così poco tempo?

Nel settembre scorso avete fatto richiesta di accesso agli atti proprio in merito alla Società Munianum S.p.a., com’è andata a finire?
Ad oggi nessun documento ci è stato ancora consegnato. La nostra richiesta è stata praticamente ignorata. Lo stesso ha fatto la Prefettura. Non ci hanno degnato neanche di una risposta. E’ grave: chi ci tutela?

Quale sarà secondo lei il futuro della Munianum e dei suoi dipendenti?
Effettivamente il problema più grosso è quello dei dipendenti. La Munianum si occupava del campo di calcio, del mercato ittico, del verde pubblico e si sarebbe dovuta occupare anche dei parcheggi, ma quest’ultimo progetto non è mai partito. Un altro grande enigma è quello del mercato ittico che insieme al problema dei dipendenti della Munianum rappresentano un banco di prova per quest’amministrazione che è l’unica che può rispondere a questa domanda, soprattutto per quanto riguarda il futuro del mercato ittico.

Si riferisce al cosiddetto bando di “privatizzazione” del mercato ittico, ovvero di fittare la struttura ai privati?
Certo, proprio quello. Sappiamo che c’è l’interesse di cedere a terzi la gestione del mercato ittico con una gara a rialzo che parte da 30mila euro. Se davvero si tratta di una cifra annuale così come ci hanno riferito, sarebbe un regalo. Ci sembra francamente troppo poco per una struttura costata oltre 20 miliardi delle vecchie lire. Svenderlo sarebbe veramente un peccato. Darebbe adito a pensieri poco seri. Confermerebbe ciò che abbiamo già reso noto, ovvero, che sarebbe un regalo per qualcuno.

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