CALVIZZANO. È valida l’elezione del sindaco, Giacomo Pirozzi, perchè le operazioni di voto della scorsa primaverva non presentano irregolarità. Lo ha sentenziato il Tribunale amministrativo regionale che, dopo aver passato ai raggi X le schede di 7 sezioni, ha respinto il ricorso firmato da undici elettori, che hanno partecipato alla tornata elettorale per la lista denominata «Lista Granata». Niente da fare, quindi, per i ricorrenti (primo firmatario del ricorso è stato Giacomo Trinchillo) che miravano a disarcionare il primo cittadino in carica, eletto con 2.592 voti, per mettere in sella il candidato sindaco della loro lista, che ha riportato 2.523 voti.
Per il momento il Tar (presidente Antonio Onorato) ha letto in udienza solo il dispositivo della sentenza. Per conoscere, invece, le motivazioni, occorre attendere il desposito della sentenza che, comunque, può essere sempre impugnata in appello davanti al Consiglio di Stato.
Con sentenza interlocutoria, il Tar aveva assegnato all’Ufficio elettorale della Prefettura la verifica delle presunte anomalie denunciate. I ricorrenti, però, pena la l’improcedibilità, dovevano versare, entro 15 giorni, la somma di 1.200 euro alla Prefettura.
Con la stessa pronuncia, il Tar aveva respinto perchè irricevibile il ricorso incidentale ed il controricorso proposto dal Comune e da Giovanni Ivano Migliaccio e Gismondo Ferrillo.
Il ricorso degli undici aveva chiesto l’annullamento o la correzione del verbale delle operazioni elettorali e di proclamazione degli eletti (sindaco e consiglieri comunali), formulando le censure di eccesso di potere per errore e travisamento dei fatti. Le sezioni elettorali nel mirino erano quelle contraddistinte con i numeri 1, 4, 5, 6, 7, 8 e 10 nelle quali, secondo i ricorrenti, si erano verificate le presunte irregolarità che avrebbero dovuto portare a ribaltare il risultato delle elezioni. Così non è stato ed il Tar ha confermato la vittoria del primo cittadino in carica e della «Lista Pirozzi per Calvizzano».
Nella causa sono intervenuti gli avvocati Antonio De Girolamo ed Antonio Corso ed il rappresentante dell’avvocatura distrettuale dello Stato.
SABATO LEO – IL MATTINO 14 DICEMBRE 2003

