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mercoledì, Aprile 24, 2024
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Il sindaco Iervolino è ancora in sella

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Attesa per il ritorno del sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino a Palazzo San Giacomo dopo la decisione del prefetto Andrea De Martino di bloccare l’iter dello scioglimento del Consiglio per vizi di forma negli atti di dimissioni. Intanto il centrodestra pensa alle prossime mosse: l’idea è di presentarsi tutti alla segreteria generale del Comune ma non è ancora chiaro quali siano le intenzioni.

Dei 31 sottoscrittori la firma di Fabio Benincasa, in quota Udc, è quella che sarebbe stata apposta in violazione dell’articolo ex 38 del Testo Unico Decreto legislativo 67/2009. Altre quattro (di Enrico Luzzi, Stanislao Lanzotti che sta tornando da Londra, Francesco Vitobello e Gennaro Carbone) sono state presentate “sub condicio”, a condizione cioè che ci fossero le 31 firme per essere valide.

Eppure a Palazzo San Giacomo era tutto pronto per andare via. Secondo indiscrezioni anche la Iervolino aveva già preparato l’occorrente per il trasloco. L’assessore al Bilancio Michele Saggese, arrivando al Comune, ha sottolineato di aver preparato tutto ieri. «Meno male che non avevo portato via nulla», dice con una battuta prima di entrare a Palazzo San Giacomo.

«A mezzogiorno saremo davanti al segretario generale Gaetano Virtuoso per ripresentare le 31 firme dei consiglieri comunali per chiedere lo scioglimento del Consiglio». Lo spiega il consigliere comunale di Napoli del Pdl Andrea Santoro. Dunque, l’opposizione di centrodestra, dopo la bocciatura di una firma ritenuta irregolare per un vizio di forma da parte del prefetto Andrea De Martino, ci riprova a mandare a casa Rosa Russo Iervolino e la sua amministrazione. Ma, al termine di due giorni di polemiche, c’è qualche certezza in meno che il numero di 31 consiglieri comunali venga raggiunto. Uno dei firmatari, negli ambienti di “Palazzo” si dice Fabio Benincasa dell’Udc, potrebbe venire meno e in questo caso lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale di Napoli non sarebbe possibile.

Ma, raggiungimento o meno delle 31 firme, la vicenda dello scioglimento anticipato del Consiglio comunale di Napoli è destinata a vivere altri colpi di scena. Infatti, la procedura di dimissioni è stata comunque avviata e potrebbe portare a spiacevoli soprese per le firme ritenute invece valide. Nel caso in cui oggi l’opposizione di centrodestra non dovesse raggiungere il numero delle 31 firme per attivare la procedura di scioglimento, entro 10 giorni il presidente del Consiglio comunale potrebbe procedere alla surroga di quei consiglieri comunali le cui firme invece sono state ritenute valide in sede di prefettura. Al loro posto subentrerebbero i primi dei non eletti, provocando di fatto, il rinnovamento di quasi mezzo Consiglio comunale a due mesi dalle elezioni. (Il Mattino il 03/03/2011)

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