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Cosentino, processo rinviato al 18 aprile

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Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha rinviato al 18 aprile prossimo il processo nei confronti del parlamentare del Pdl Nicola Cosentino, accusato di presunte collusioni con il clan dei Casalesi. Si è trattato di una breve udienza ed il rinvio immediato è dovuto al fatto che non risulta notificato l’avviso di fissazione dell’udienza all’avvocato dello Stato per conto della Presidenza del Consiglio.

Cosentino, coordinatore campano del Pdl ed ex sottosegretario all’Economia, si era presentato in aula per la prima udienza del processo a suo carico per presunte collusioni con il clan dei Casalesi.
Presenti all’esterno del Tribunale numerosi giornalisti, anche stranieri. Rispondendo a domande dei cronisti, Cosentino ha detto di «non sentirsi un perseguitato», di essere «fiducioso» nella magistratura, spiegando che parteciperà «con assoluta serenità al processo» e con una «parte attiva che non ho potuto svolgere finora».

Il parlamentare ha assicurato «una leale collaborazione cosa che davanti ai miei accusatori non è stata possibile perchè non mi hanno voluto sentire», ha precisato. «Oggi – ha aggiunto – si apre una fase diversa e mi auguro che il processo possa terminare nel più breve tempo possibile, e restituire ai cittadini quella verità nascosta che anche le attività di indagine possano far venire fuori. Proprio per una sentenza veloce ho chiesto di essere giudicato con rito immediato».

«Questo lo vedremo davanti al giudice naturale, vedremo come sono andate esattamente le cose. Sembra paradossale che chi per vent’anni è stato all’opposizione debba rispondere di reati così infamanti mentre chi ha prodotto questo sistema utilizza ancora scorciatoie per evitare un giudizio». Cosentino risponde così ai giornalisti che gli chiedono di commentare le accuse contenute nella relazione della Direzione nazionale antimafia, che lo cita nel capitolo dedicato alle collusioni tra politica e camorra nel ciclo dei rifiuti in Campania.

Cosentino replica poi alla domanda se abbia qualcosa da rimproverarsi: «Dal punto di vista della mia condotta comportamentale assolutamente no. Politicamente, penso che ho fatto vincere troppo il centrodestra».

Ha sentito Berlusconi? «No, ognuno gestisce secondo le proprie valutazioni». «Sono sicuro e tranquillo, dimostrerò – aggiunge – l’infondatezza dell’impostazione accusatoria. Ho chiesto il giudizio immediato sottraendomi alle lungaggini dell’udienza preliminare: tanti imputati eccellenti invece parcheggiano lì le loro vicende. La mia condotta è stata cristallina».

Quanto alle numerose intercettazioni agli atti del processo, «per quanto mi riguarda possono anche utilizzarle, da quelle conversazioni non emerge assolutamente niente. Fino ad oggi c’è stato un processo mediatico, finalmente avremo un processo vero, ci sarà un giudice terzo che valuterà le argomentazioni di accusa e difesa. Dimostrerò la ricostruzione trasparente della mia vita politica».

«Assolutamente no, e perché? È stata una macchia Bassolino indagato in tanti processi?». Cosentino risponde così ai giornalisti che gli chiedono se il processo e le accuse nei suoi confronti rappresentino una macchia sul Pdl. Quanto alle accuse rivoltegli dalla vedova dell’imprenditore Orsi sull’omicidio del marito, il coordinatore campano del Pdl replica: «Nel merito del processo non entro, per rispetto dei magistrati».
Il Mattino il 10/03/2011

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