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giovedì, Giugno 27, 2024
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Discarica Chiaiano: fissata la data di chiusura

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Basta fare un giro per le strade di Marano e Mugnano, quelle più prossime alla discarica di Chiaiano, per capire che aria tiri all’indomani del blitz dei carabinieri del Noe. Un unico refrain accomuna cittadini, portavoce dei comitati e amministratori locali: la cava ubicata nel cuore della selva di Chiaiano va chiusa quanto prima. La data – secondo quanto dichiarato dai portavoce del presidio antidiscarica e della Rete Commons – è già stata fissata per il 23 giugno. “E’ la prima volta che la Sapna fornisce una data ufficiale sulla chiusura dell’invaso -sottolineano gli attivisti che ieri hanno occupato la sede della società istituita dalla Provincia – dal 23 giugno in poi non consentiremo nessun tipo di sversamento”. I portavoce dei comitati, che nelle prossime ore incontreranno il questore Merolla, chiedono anche l’immediata sospensione dei conferimenti in discarica: “L’inchiesta della Dda – spiegano Ivo Poggiani e Antonio Musella – ipotizza che il percolato può essere finito nella falda acquifera, quindi chiediamo una sospensione del conferimento per effettuare in tempi rapidi le analisi dell’acqua. Abbiamo ottenuto dai vertici di Sapna che gli esami vengano effettuati dai laboratori indicati dai comitati. Non ci siamo mai fidati delle loro analisi e oggi ancor di più visto il contesto delineato dalla magistratura”. Invocano chiarezza anche gli amministratori locali: “Sono sconcertato per quanto la magistratura sta scoprendo – dice il sindaco di Mugnano, Giovanni Porcelli – Le indagini stanno rivelando che le preoccupazioni dei comitati erano più che fondate. A questo punto penso sia inevitabile prendere in considerazione la chiusura della cava ed effettuare, di concerto con i cittadini, i più accurati controlli”. Gli fa eco il primo cittadino di Marano: “I nostri tecnici di fiducia – sottolinea Salvatore Perrotta – lo evidenziarono sin dai primi sopralluoghi che l’allestimento della discarica si stava facendo con gravi carenze tecniche”. Intanto, in attesa dei rilievi sulla falda acquifera, non si preannunciano nuove forme di protesta. I compattatori – contrariamente a quanto accaduto l’altra notte – non dovrebbero avere difficoltà ad attraversare la rotonda Titanic, epicentro di una protesta che si trascina dalla primavera del 2008. In quei giorni, quelli più caldi della lotta antidiscarica, si parlò di interessi della camorra legati a una mega lottizzazione edilizia: 700 appartamenti che sorgeranno sul territorio di Marano, ma a ridosso dello sversatoio di Chiaiano. “All’inizio avemmo qualche sospetto – raccontano alcuni residenti – Ma l’ultima inchiesta della Dda dimostra che, successivamente, la camorra ha avuto tutto l’interesse affinchè si realizzasse la discarica”.

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