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giovedì, Aprile 25, 2024
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Il capo della missione Nato in Libia: «Da Napoli aiuteremo la popolazione civile»

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Il generale Bouchard lo dice e lo ripete praticamente durante tutti i ventisette minuti in cui parla e risponde alle domande incrociate che arrivano dai giornalisti presenti a Napoli e, in videoconferenza, a Bruxelles: “La nostra ferma intenzione è quella di proteggere la popolazione civile libica dagli attacchi”.

Base Nato di Bagnoli, a pochi giorni di distanza dalla conferenza stampa dell’ammiraglio Rinaldo Veri per illustrare l’embargo via mare, parla il generale di divisione Charles Bouchard, di fatto il comandante dell’operazione Unified Protector in Libia. Napoli è sempre più centrale in questa guerra a Gheddafi e il generale pone l’accento proprio su questo.

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“Il comando di Napoli è in una posizione vitale per la crisi libica, prova ne sia il grande lavoro fatto in questa base”, dice Charles Bouchard, canadese, tuta mimetica, fisico compatto, una carriera lunga ormai 37 anni nell’areonautica del suo Paese, laurea in Scienze politiche all’università di Manitoba, dal nove ottobre del 2009 vice comandante del Comando interforze alleato di Napoli.

Aggiunge: “L’importanza strategica di questa città è evidente, sì Napoli lo ribadisco è davvero importante per la Nato oggi come lo è stato da sempre (usa letteralmente l’espressione come lo è stato nei secoli, ndr) e diciamo grazie all’Italia e a Napoli che ora ci accolgono, non avremmo potuto svolgere questa delicata missione senza il sostegno che abbiamo e sul quale possiamo contare”.

Fioccano le domande. La prima e fondamentale riguarda le regole di ingaggio. Ma qui il generale canadese alza, con diplomazia e fermezza, un invalicabile bunker: “Le regole di ingaggio non le discutiamo qui, voglio dire: sarebbe come chiedere a un allenatore di una squadra sportiva di svelare le proprie tattiche di gioco, la propria strategia”.

Ma subito dopo afferma a chiare lettere il concetto a cui mostra di tenere maggiormente: “Ogni azione che verrà compiuta dal Comando della Nato sarà intrapresa con l’obiettivo di ridurre al minimo i danni collaterali, capisco ogni preoccupazione riguardo alle nostre attività, ma il messaggio che voglio lanciare resta questo: stiamo agendo per proteggere e prevenire ogni attacco alla popolazione civile libica”.

Conclude con un elogio: “Qui c’è una squadra eccellente di uomini e donne che lavorano alla missione, vorrei ricordare il loro impegno, sono tutte persone coinvolte di grande livello”. Non c’è più tempo per altre domande, sono le tre del pomeriggio e Unified Protector chiama il suo generale al comando operativo della missione.



Giovanni Marino


Repubblicanapoli.it

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