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giovedì, Aprile 25, 2024
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Agenti contaminanti nel sangue e nel latte materno

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I livelli di inquinanti nel sangue e nel latte materno della popolazione campana non superano i limiti previsti dalla letteratura internazionale, ma pur mantenendosi “nella normalità” si evidenziano valori più elevati in chi vive in prossimità di sversatoi e siti di abbandono di rifiuti. Questi i risultati della ricerca Sebiorec, studio epidemiologico sullo stato di salute e sui livelli d’accumulo di contaminanti organici persistenti nel sangue e nel latte materno.

Il rapporto, realizzato dalla Regione Campania in collaborazione con l’Istituto Superiore della Sanità e il Cnr, consegna la fotografia di una regione in cui la popolazione non “è sovraesposta ad agenti inquinanti” ma, allo stesso tempo, indica zone in cui, pur restando dentro i limiti consentiti, si registrano livelli più elevati . Tra questi, si registra una maggiore presenza di arsenico rilevata nel campione della provincia di Napoli piuttosto che nel campione relativo alla provincia d i Caserta. “Lo studio – ha spiegato Fabrizio Bianchi del Cnr – non fornisce dati allarmanti evidenti, ma ci sono informazioni utili che indicano correlazioni tra luogo di residenza della popolazione e livelli superiori di presenza di metalli o diossina nel sangue, correlazioni di cui ci si deve occupare perchè non è trascurabile il dato secondo cui tutti i pool più vicini a siti hanno parametri più alti”.

“Un’indagine significativa e che deve tranquillizzare la popolazione” commenta Raffaele Calabrò consigliere per la Sanità.
“Mi sembrano – ha detto Calabrò – dati significativi e importanti che ci dicono che anche dove, per condizioni ambientali, si è presupposto un livello elevato di diossina, in realtà non si registrano conseguenze per la salute della popolazione”. La ricerca, secondo Calabrò, consente “da una parte alla popolazione di essere tranquilla e dall’altra a noi – ha aggiunto – di continuare a migliorare le condizioni ambientali, fatto più generale di cui la Regione si sta occupando”.

Nelle aree analizzate, ha spiegato il consigliere per la Sanità della Regione Campania, “sono stati rilevati livelli di presenza di patologie al di sotto della media nazionale e internazionale”. “Ci sentiamo – ha concluso Calabrò – di tranquillizzare tutti, anche le mamme”.
repubblicanapoli.it

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