12.5 C
Napoli
giovedì, Aprile 25, 2024
PUBBLICITÀ

Poker e donne: ecco la doppia vita del boss Polverino in Spagna

PUBBLICITÀ

Preso in Spagna il boss Giuseppe Polverino. Vita da riccone, tra belle case, belle donne, lunghissime serate al tavolo da gioco. E feste, pranzi, cene, soggiorni nelle stazioni termali e nei beauty center. Vita da boss, sia pure latitante, con un piede in Italia, tra Marano e Quarto Flegreo, e l’altro nella provincia di Tarragona, in Spagna, dove dirige la più importante multinazionale del traffico di hascisc.

Tra un affare e l’altro trova anche il tempo di mettere su una nuova famiglia e di dare un figlio, maschio, alla compagna brasiliana. Un bambino che chiamerà Vincenzo Giuseppe jr, come il padre (e il figlio nato dal matrimonio italiano) e come se stesso. Se non è la designazione dell’erede al trono, ci manca davvero poco. Non ha potuto riconoscerlo, però, per via del suo stato di fantasma, ma ha voluto che il padrino di battesimo fosse italiano, maranese doc, e prescelto nella cerchia dei suoi più fidati collaboratori.

PUBBLICITÀ

Tutto alla luce del sole. Del sole di Spagna. Perché a casa sua, in Italia, nulla sapevano della sua doppia vita. Che si concedesse qualche scappatella donna Filomena Schiano, la moglie, lo aveva pure sospettato. Sospetto che è diventato ancora più forte quando, un mese fa, i carabinieri del Reparto operativo di Napoli hanno eseguito una quarantina di ordinanze di custodia cautelari (tra i destinatari c’è anche Armando Chiaro, coordinatore del Pdl a Quarto, appena eletto in consiglio comunale nonostante lo stato de detenzione per reati di mafia) e sequestrato un impero economico il cui valore è stato stimato in almeno un milione di euro: panifici, macellerie, centri commerciali, supermercati, appartamenti, ville, auto.

Negli atti dell’inchiesta, infatti, i riferimenti alla dolce vita spagnola sono numerosi e circostanziati. Ancora più dettagliati sono quelli contenuti nell’informativa integrativa che i pm antimafia Antonello Ardituro e Marco Del Gaudio hanno appena depositato al Tribunale del Riesame, dove si stanno discutendo le posizioni degli arrestati (domani è prevista una nuova udienza). Nella nota sono riportati ampi stralci di intercettazioni telefoniche e ambientali. Conversazioni nelle quali si parla di Kelen Barbosa de Silva, che Giuseppe Polverino chiama affettuosamente Kelly, una giovane donna brasiliana (ha 36 anni) con la quale ha una relazione stabile.

Non è la prima amante del boss di Marano, erede della famiglia Nuvoletta. Prima di Kelly il cuore del «barone» era stato rapito da Ana Paula, pure lei brasiliana, conosciuta durante un soggiorno in Toscana. Le chiacchiere e i pettegolezzi sulla famiglia parallela di Polverino – che Kelly, nel corso di una festa, aveva incoronato re ponendogli sul capo una corona di metallo dorato tempestata di pietre – sono il filo conduttore che ha consentito ai carabinieri di ricostruire parte della rete di fiancheggiatori e prestanome del boss.

Nella casa di Tarragona, infatti, erano ammessi uomini di stretta osservanza e di grande riservatezza, uomini che non dovevano rivelare a Filomena Schiano né l’esistenza della giovane e bella Kelly né, soprattutto, la nascita del piccolo Vincenzo Giuseppe «che è tale e quale al fratello Vincenzo», come racconteranno al ritorno dalla Spagna i fedelissimi del «barone». Attraverso i particolari della vita domestica della famiglia Polverino gli investigatori hanno ricostruito anche parte dei retroscena della fuga del boss dal covo di Quarto Flegreo.

Era il 10 aprile dello scorso anno. In Italia, hanno accertato i carabinieri, aveva portato anche Kelly e il bambino. Il covo era deserto. Anzi, quasi deserto. Fu trovata, infatti, una bottiglia blu di acqua Solan de Cabras, in vendita solo in Spagna. Dunque? Dunque, quel tipo di acqua termale era stata oggetto di alcune conversazioni telefoniche tra gli uomini del boss e le loro mogli. Raffaele Spasiano, consigliori di Giuseppe Polverino e mente imprenditoriale dell’organizzazione, in una circostanza ha raccontato all’amico Pasquale Di Maro di aver attraversato diverse frazioni della provincia di Tarragona per trovare, invano, una farmacia che vendesse l’acqua Solan de Cabras per il piccolo Vincenzo Giuseppe.

Doppia vita, doppia famiglia, sempre in fuga, sempre con un piede sulla scaletta di un aereo. Nell’informativa dei carabinieri è riportata anche un sospetto: la relazione con Kelly e, soprattutto la nascita del bambino, potrebbero essere funzionali a una fuga del boss in Brasile, dove le procedure di estradizione sono lunghe, farraginose e di esito incerto. Uno scudo giuridico, dunque, per chiedere in quel paese lo status di rifugiato. Diabolico. E possibile.

Rosaria Capacchione
Il Mattino il 22/05/2011

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Lutto a Fuorigrotta, Umberto muore a 59 anni: “Non sarà la stessa cosa senza di te”

Dolore a Fuorigrotta per la scomparsa di Umberto Noviello. L'uomo, 59 anni, è morto a causa di un malore...

Nella stessa categoria