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Rom, lettera al Prefetto: «Non cacciateci da Giugliano»

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«Caro prefetto, ci aiuti lei: siamo senza casa e l’inverno ci fa paura». A sei mesi dallo sgombero forzato dalla zona Asi di Giugliano, 400 rom rimasti esclusi dal villaggio realizzato dal Comune sì ritrovano ancora senza un posto in cui attrezzarsi per affrontare l’abbassamento della temperatura e dove vivere senza il timore di essere cacciati via da un momento all’altro. Così hanno deciso di inviare una lettera-appello al prefetto De Martino e chiedergli un incontro. «Credevamo di poter ottenere un piccolo spazio dove poter iniziare un percorso di inserimento sociale, di avere un aiuto per mandare i nostri bambini a scuola – scrivono nella missiva – Abbiamo noi stessi tentato di acquisire terreni e appartamenti a nostre spese, ma ci è stato negato. Siamo come stretti alla corda, senza via di uscita».
I capi famiglia desiderano riscattare la loro condizione dicendosi anche disposti a pagare dei fitti, ma il pregiudizio che colpisce tutta la comunità a causa dei rom sorpresi a rubare e a dare fuoco ai rifiuti, resta più forte della loro buona volontà. I privati a loro non vendono, non fittano. Inutile girarci intorno, in zona nessuno vuole avere le baracche vicino casa. E i politici non si azzardano a fare proposte, specie dopo le vicissitudini denunciate dagli imprenditori del Cìg, che subivano raid vandalici da migliaia di euro di danni quasi ogni giorno, promotori dello sgombero dalla zona Asi lo scorso aprile.
Per proteggere le loro aziende e le aree liberate dalle baracche – oggi ancora da bonificare e zeppe di detriti – hanno anche fatto realizzare un muro di cinta. La tensione sociale è, quindi, molto alta. Così le pressioni per un nuovo sgombero sono sempre più forti. Spingono anche i vertici del centro commerciale, che – a causa dell’insediamento di trenta famiglie alle spalle del loro parcheggio – denunciano un calo delle vendite del 20 per cento, danni alle auto in sosta e un incremento di furti di prodotti dagli scaffali. Insistono su questa linea anche i contadini dell’area a ridosso del
cavalcavia dell’asse mediano e gli imprenditori dell’Asi. Poi, si sono fatti carico di chiedere al prefetto di sgomberare
l’area anche dal Comune di Qualiano, sulla spinta delle proteste di cittadini dopo l’incendio sistematico di rifiuti e gomme d’auto, Anche gli amministratori di Giugliano continuano a essere investiti della questione.
«I disagi restano tanti e le proteste finiscono sempre con l’arrivare da noi, ma riteniamo di aver fatto il possibile
per assicurare una vita dignitosa ai 200 rom del campo attrezzato e che di più, questo Comune non può fare», dice l’assessore, Marcello Postiglione. Dal Comitato campano Rom avevano previsto tutto.
«Lo abbiamo detto dal primo momento che lo sgombero senza alternative avrebbe prodotto solo uno spostamento
delle famiglie senza risolvere il problema – dice Alex Valentino – Ora quello che chiediamo è che il tavolo
in prefettura si attivi per trovare una soluzione in tempi rapidi. I – rom vogliono fare la loro parte, ma senza la mediazione delle istituzioni sarà difficile trovare spazi alternativi».

Il Mattino il 14/10/2011

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