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A Napoli e provincia 2 negozianti su 3 non fanno scontrini

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In Campania i redditi sottratti a tassazione nel 2011 ammontano a circa 3 miliardi di euro, cifra riscontrata a seguito di circa 9mila verifiche patrimoniali e controlli fiscali effettuati. Questo il dato fornito dal comandante del Comando regionale Campania della Guardia di Finanza Generale, Giuseppe Mango, in occasione della presentazione dei risultati conseguiti lo scorso anno. Attenzione delle Fiamme Gialle sul fenomeno dell’economia sommersa che ha portato alla scoperta di 701 evasori totali che hanno celato all’erario redditi per un miliardo e 400mila euro, di 1.361 lavoratori a nero e 1.335 ‘irregolarì da cui il conseguente recupero di ritenute fiscali per oltre 26,3 milioni di euro e di contributi previdenziali per 3,5 milioni.
Un’azione che, ha sottolineato il generale Mango, «è costante perchè la lotta all’evasione fiscale deve rifuggire da metodologie e strumenti sbrigativi, ma è anche vero che gesti simbolici come quelli di Cortina servono soprattutto quando riescono a scuotere la sensibilità pubblica provocando una modifica dei comportamenti della collettività e invocando virtù civiche spesso sopite e sacrificate se in conflitto con interessi personali». Dal generale, l’invito a non «circoscrivere il fenomeno e a non criminalizzare soltanto alcune categorie».


Secondo i dati forniti,
infatti, non solo i commercianti evadono il fisco non emettendo gli scontrini, ma anche i liberi professionisti e i lavoratori autonomi. I dati, infatti, dicono che in Campania il 67,5 per cento dei commercianti non emette scontrino, pari dunque a due commercianti su tre, percentuale che sale nella provincia di Napoli attestandosi al 70 per cento, con punte del 90 per cento per alcuni tipi di servizi. Un comportamento che ha affermato il comandante del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, generale Giuseppe Grassi, «è trasversale a tutte le categorie commerciali e in particolare ai piccoli esercizi». Situazioni che hanno portato alla proposta di chiusura temporanea dell’attività in 873 casi. Ma il quadro non migliora se ci si riferisce ai liberi professionisti da cui è stato recuperato a tassazione un imponibile di circa 90 milioni di euro su 228 controlli effettuati. In aumento, «nell’ultimo periodo», come evidenziato dal generale Mango, «le chiamate di cittadini». «Questo – ha affermato il generale – è segno che forse si è risvegliata una coscienza pubblica, in relazione al fenomeno dell’evasione fiscale. Credo che forse c’è maggiore condivisione da parte del contribuente, che l’indecenza di nullatenenti che possiedono auto di lusso e imbarcazioni di pregio abbia superato la soglia di tolleranza e che siano situazioni avvertite come un oltraggio a chi paga regolarmente le tasse su cui, di conseguenza, grava una maggiore pressione fiscale».

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Incremento alla lotta all’evasione fiscale,
intensificazione del controllo sulla spesa pubblica e potenziamento delle azioni di contrasto alla criminalità organizzata. Sono questi gli obiettivi che il Comando regionale della Campania della Guardia di Finanza si è posto per il 2012. Obiettivi e azioni in linea di continuità rispetto a quanto realizzato nel 2011, «un anno – ha detto il comandante generale Giuseppe Mango – ha portato a ottimi risultati che sono indice dell’efficacia dei nostri controlli effettuati con strumenti sempre più sofisticati e con personale sempre più professionale». Nel corso del 2011, secondo i dati forniti, le Fiamme Gialle campane hanno accertato 37.807 violazioni penali e amministrative, 9.693 denunce a piede libero e 886 arresti. Accanto al contrasto all’evasione, di rilievo le azioni per il controllo della spesa pubblica a tutela del bilancio dello Stato. In questo ambito, attenzione non solo verso «i falsi poveri», ma anche verso imprese contrastando, è stato sottolineato, «comportamenti illeciti volti a ottenere indebite concessioni, fondi o agevolazioni». In particolare, i finanziamenti comunitari e nazionali indebitamente percepiti e scoperti ammontano a oltre 31 milioni di euro, mentre sono stati scoperti prima dell’erogazione e bloccati finanziamenti per 15 milioni e sono stati sottoposti a sequestro beni per 9 milioni di euro. Le frodi al bilancio comunitario riguardano soprattutto i fondi strutturali con particolare riferimento al Fondo europeo di Sviluppo regionale e al Fondo Sociale europeo.


La lotta agli sprechi
della pubblica amministrazione ha consentito di segnalare alla Corte dei Conti 252 milioni di euro di danni erariali. Numerosi i reati di corruzione, concussione e abuso d’ufficio scoperti dai finanzieri che hanno portato a 195 denunce e 44 arresti. In merito al contrasto alla criminalità organizzata, 148 le persone denunciate e 16 gli arresti cui si aggiungono 336 milioni di beni sequestrati. Lotta al crimine che si configura con azioni contro il riciclaggio, l’usura, il traffico di droga che ha visto il sequestro di oltre 2 tonnellate di stupefacenti, il contrabbando e giochi e scommesse illegali su cui ha detto il generale Mango «a breve dovremmo conseguire un grosso risultato a seguito di operazioni». Attenzione anche al fenomeno della contraffazione del ‘made in Italy’: 6 milioni il valore delle merci sequestrate e 76 gli opifici chiusi. Tra le azioni anche la tutela del patrimonio ambientale che ha prodotto il sequestro di 53 discariche.

Il Mattino 08/02/2012

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