MUGNANO. Alla vigilia del dibattito sulla Variante al Piano regolatore generale, tredici consiglieri di Mugnano si dimettono provocando lo sciglimento del Consiglio comunale. “Queste dimissioni – dice il sindaco Daniele Palumbo – giungono impreviste e immotivate. Sabato la maggioranza mi aveva invitato ad andare avanti verso l’approvazione della variante al Prg, che oltre ad istituire il Parco agricolo, avrebbe gettato le basi per il recupero urbano del centro storico”.
IL SINDACO: «HANNO PREVALSO GLI INTERESSI DEI PALAZZINARI
di DANIELE PALUMBO*
Ancora una volta a Mugnano hanno prevalso interessi speculativi, contrari alla realizzazione del parco a agricolo ed interessate a veder naufragare la variante generale al Prg che avremmo dovuto portare in Consiglio comunale di qui a breve.
Così come già capitato con la Giunta Maturo, appena la variante al Prg è divenuta qualcosa di concreto, un reale ostacolo alle future speculazioni edilizie, ecco che 13 consiglieri comunali presentano le dimissioni decretando lo scioglimento del Consiglio comunale.
Quanto è accaduto è un segnale preoccupante. Il segno della vitalità di forze ed interessi speculativi contro i quali le Amministrazioni succedutesi a Mugnano negli ultimi dieci anni hanno combattuto una guerra senza quartiere.
Queste dimissioni giungono impreviste e immotivate. Appena sabato scorso c’era stata una riunione della maggioranza, allargata a quelle forze del centrosinistra che, pur non facendo parte ufficialmente della maggioranza, avevano da tempo avviato un confronto politico programmatico con questa. Al termine di quella riunione, mi ero visto confermare la fiducia ed aveva raccolto l’invito ad andare avanti spedito verso l’approvazione della variante al Prg, che oltre ad istituire il Parco agricolo, avrebbe dato vita a delle aree di sviluppo produttivo e gettato le basi per il recupero urbano del centro storico.
Aveva salutato con gioia l’esito di quella riunione, ritenendo la questione urbanistica ed i freni che i provvedimenti da adottare andavano a porre alle speculazioni, qualificanti la mia sindacatura e l’operato della maggioranza che mi sosteneva, avendo anche chiarito a più riprese di essere disposto a lasciare la guida della città ove mai quei provvedimenti non fossero passati.
Quanto è accaduto a 48 ore da quella riunione mi lascia esterrefatto e preoccupato. Esterrefatto, perché impegni politici solennemente assunti vengono contraddetti dai fatti, da chi è disposto a far sciogliere un Consiglio comunale, a condannare una città ad un lungo periodo di commissariamento. Preoccupato, perché all’origine dei comportamenti che a questi provvedimenti hanno portato c’è la volontà di evitare che interventi di salvaguardia del territorio possano essere adottati.
Non intendo lasciarmi andare ad una criminalizzazione di quanti hanno causato lo scioglimento del Consiglio, credo, però, che egualmente non possano essere sottaciuti i motivi ed i retroscena di queste dimissioni: ovvero i forti interessi speculativi sul territorio, incompatibili con la variante al Prg che ci apprestavamo ad approvare. Se poi alla decisione di arrivare ad un harakiri politico abbiano concorso anche altre forze, sicuramente non rappresentative di interessi legittimi o politici, lascio ad altri appurare. Certo, credo vi sia la necessità di un intervento anche delle forze dell’ordine, della magistratura, per verificare chi e in qual misura abbia giocato un ruolo in questa vicenda.
Certo, mi conforta il pieno sostegno ricevuto dalla segreterie cittadine e provinciali di Margherita, Ds, Rifondazione Comunista e Sdi e l’avvio di procedure disciplinari nei confronti degli esponenti di Margherita, Ds e Sdi che hanno concorso allo scioglimento del Consiglio, in contrasto con le decisioni assunte dai rispettivi partiti.
Personalmente continuerò la mia battaglia, sia che un giorno torni a sedere sulla poltrona di sindaco, sia che non torni ad esserlo. In ogni caso, darò il mio contributo perché la mia città venga sottratta agli interessi malavitosi e speculativi e mi batterò perché le norme di salvaguardia delle aree verdi miracolosamente scampate negli anni passati alle speculazioni, adottate quando ero sindaco facente funzione e scadenti a fine mese, vengano adottate nuovamente, impedendo che sull’area destinata ad accogliere il parco agricolo possano trovare libero sfogo i palazzinari”.
*sindaco di Mugnano
LA CONDANNA DI DE CRISTOFORO (PRC)
“Ancora una volta sono prevalsi interessi speculativi, che hanno trovato
espressione in seno al Consiglio comunale di Mugnano”. Lo ha detto il
segretario provinciale di Rifondazione Comunista, Peppe De Cristoforo,
commentando lo scioglimento del Consiglio Comunale di Mugnano, a seguito
delle dimissioni di 13 consiglieri, parte dei quali appartenenti alla stessa
maggioranza che sosteneva il sindaco Daniele Palumbo.
“Quanto è accaduto ci preoccupa non poco. Le dimissioni dei consiglieri non
sono giunte, infatti, in momento qualsiasi della vita amministrativa, ma ad
un passaggio cruciale, ovvero in prossimità dell’approvazione della variante
al Prg. Oramai è una costante: ogni volta che a Mugnano si tenta di mettere
mano alla questione urbanistica, di porre vincoli alle speculazioni
edilizie, il Sindaco viene defenestrato. E’ la terza volta in pochi anni che
questo accade. C’è, dunque, da chiedersi chi regge i fili, chi è il
burattinaio o il regista, chi decreta la morte delle amministrazioni
comunali che “osano” tentare di porre un freno ai palazzinari”.
Per De Cristoforo sarebbe auspicabile l’intervento della magistratura, per
chiarire “quali pressioni e da chi siano state esercitate”.
“Da parte nostra esprimiamo la piena solidarietà al sindaco Palumbo e gli
confermiamo la fiducia. Riteniamo che l’opera di rinnovamento della politica
e la battaglia per la legalità e la preservazione del territorio contro le
speculazioni edilizie da lui avviata debba proseguire e che vada
incoraggiata in ogni modo”.
GABRIELE: BISOGNA FARE CHIAREZZA
“A seguito dello scioglimento del Consiglio comunale di Mugnano, determinato
dalle dimissioni di 13 consiglieri, mi pongo un interrogativo, ovvero:
perché ogni volta che a Mugnano si tenta di approvare dei vincoli
urbanistici e istituire il parco agricolo finisce che il sindaco si ritrova
gambe all’aria?”. A chiederselo è l’assessore provinciale al Lavoro Corrado
Gabriele. “Credo sia opportuno far luce su quanto è accaduto in passato a
Mugnano e si è ripetuto ancora una volta oggi. Ritengo indispensabile capire
quali forze abbiano interesse ad evitare l’adozione di strumenti di
salvaguardia del territorio e in che modo esercitino un’influenza sul
Consiglio comunale di Mugnano”. “Vi è un’opposizione tenace a qualsivoglia
vincolo urbanistico destinato a porre un serio freno alle speculazioni
edilizie. A questo punto, credo sia necessario concentrare l’attenzione su
quanto avviene a Mugnano e non lasciar soli quegli amministratori che, con
coraggio, da anni combattono la battaglia contro i piccoli e grandi
palazzinari”.

