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venerdì, Giugno 28, 2024
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Elezioni: 800mila al voto in Campania

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Ottocentomila elettori campani andranno al voto oggi e domani per eleggere i sindaci in 90 comuni. In molte occasioni l’Udc è alleata con i democratici ed è intenta a difendere le sue roccaforti e sottrarne altre alla destra. Solo in provincia di Napoli sono 430 mila aventi diritto in undici delle sedici città principali, quelle con oltre quindicimila abitanti in cui è previsto l’eventuale ballottaggio.

La più grande chiamata al voto è Torre del Greco con quasi 72 mila votanti seguita da Pozzuoli con oltre 65 mila. Gli altri centri maggiori sono Cardito, Casavatore, Frattaminore, Ischia, San Giorgio a Cremano, Sant’Antimo, Torre Annunziata e Volla nel napoletano, Aversa e Mondragone in provincia di Caserta, Nocera inferiore, Agropoli e Capaccio in provincia di Salerno.

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Un voto amministrativo ma con un forte significato politico proprio per la scelta dell’Udc che in Campania sceglie i “tre forni”: da sola, a volte con il Pd, altre con il Pdl. Politicamente un voto con coalizioni spesso segnate da fattori locali e caratterizzato da alcuni casi clamorosi, come quelli di Pozzuoli e Nocera inferiore che tornano alle urne ad appena un anno di distanza dal precedente voto.
Un voto con i riflettori puntati soprattutto su Pozzuoli e Torre del Greco, depositarie di gran parte dell’esito della consultazione in Campania non solo perché si tratta dei due centri principali, ma perché entrambi i Comuni escono da un’amministrazione di centrodestra e in entrambi l’Udc ha stretto alleanza con il Partito democratico.

La fotografia attuale dei Comuni in cui si vota vede una situazione complessivamente equilibrata tra i poli. Dei sedici Comuni principali, sette sono governati dal centrosinistra (Acerra, Casavatore, Ischia, San Giorgio a Cremano, Torre Annunziata, Agropoli, Capaccio), cinque dal centrodestra (Pozzuoli, Sant’Antimo, Torre del Greco, Volla, Aversa), e quattro da coalizioni di stampo centrista (Cardito, Frattaminore, Nocera Inferiore, Mondragone).

La provincia di Salerno ha il numero maggiore di Comuni al voto, complessivamente ventotto, seguita da Napoli con 21, Caserta con 19, Avellino con 13 e Benevento con 9. Tre i Comuni, tutti nel casertano (Casal di Principe, Casapesenna e Castel Volturno) in cui sono state revocate le elezioni in seguito al commissariamento per camorra da parte del ministero dell’Interno e dove bisognerà attendere diciotto mesi prima di tornare a nuove elezioni.

La riduzione complessiva del numero di consiglieri, sommata a quella degli assessori, nella provincia di Napoli porterà alle casse comunali un risparmio medio di spesa stimato in 900 mila euro l’anno.
Appena sette le donne candidate a sindaco nella provincia di Napoli dove, a Torre del Greco e Cardito, ci sono però due liste composte di sole rappresentanti del gentil sesso. (fonte: repubblica.it)

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