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venerdì, Giugno 28, 2024
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Rifiuri, l’amministratore Fibe si dimette

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FRANCESCO VASTARELLA




S’è dimesso Armando Cattaneo, amministratore delegato della Fibe, la società concessionaria dello smaltimento dei rifiuti e di costruzione degli impianti in Campania. Venerdì a tarda sera l’ingegnere, indagato insieme con Bassolino e il vicecommissario Raffaele Vanoli per la vicenda delle balle Cdr, ha rimesso il mandato attraverso l’avvocato dell’azienda, Luigi Tuccillo. Un autentico terremoto, nel pieno dell’emergenza. Ieri, intanto, un lungo vertice a Roma, presente il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, con il commissario Corrado Catenacci e i legali dell’Avvocatura dello Stato. Si è parlato delle ipotesi di eventuali modifiche o rifacimento del contratto Fibe, dell’ordinanza dei poteri speciali a Catenacci con la clausola che ipotizza la rivalsa nei confronti di Fibe per interventi che il commissariato sarà costretto a espletare per inadempienze dell’azienda. Una giornata intensa per Bertolaso e Catenacci, che da Roma sono tornati a Napoli in elicottero, prima a Villa Literno, poi a Caivano, per visitare i due più grossi stoccaggi di balle di combustibile da rifiuti. Ai sindaci e ai rappresentanti dei comitati di protesta Bertolaso ha illustrato i piani per il trasferimento dopo l’utilizzo delle aree e ha annunciato analisi sulle balle per accertare la presenza di sostanze nocive. Domenico Semplice, sindaco di Caivano, dice che si tratta di primi passi. Il sindaco di Villa Literno, Enrico Fabozzi, sottoporrà le proposte, tra cui quella di non installare nella città altri impianti in futuro, a una assemblea straordinaria del Consiglio comunale. Ma torniamo alle dimissioni di Cattaneo, con la Fibe alla vigilia di importanti appuntamenti: nei prossimi giorni si riunirà a Milano lo stato maggiore sul caso Campania, sulla gestione degli impianti e gli ultimi clamorosi sviluppi giudiziari, sull’attuazione del project financing che le banche hanno concesso per il termovalorizzatore di Acerra (il cantiere è occupato da un anno). Cattaneo è indagato nell’ambito dell’inchiesta per la quale ha ricevuto un avviso di garanzia il governatore quando rivestiva l’incarico di commissario, insieme con il suo vice per acque e bonifiche, Vanoli. Bassolino e Vanoli avrebbero firmato una ordinanza per favorire la Fibe, autorizzata a produrre da un Cdr diverso da quello stabilito in contratto. Tre settimane fa, insieme con gli altri due vice Massimo Paolucci e Giulio Facchi, Bassolino ha rinunciato all’incarico e il governo ha affidato i poteri commissariali a Catenacci. Solo Vanoli è rimasto in carica. Cattaneo fa sapere di avere fatto «un passo indietro per sgombrare il campo». Dice l’avvocato Tuccillo: «Il mio cliente è assolutamente tranquillo e sereno. Ha deciso di dimettersi per poter predisporre al meglio la sua difesa e manifestando grande senso di responsabilità verso l’azienda nell’attesa di poter chiarire e dimostrare all’autorità giudiziaria di aver agito sempre nel pieno rispetto delle norme». Ma sebbene l’intenzione sia restituire serenità, di fatto ci sono dubbi infiniti. Cattaneo potrebbe avere sgombrato il campo non soltanto perché c’è l’inchiesta giudiziaria, ma anche perché il contratto Fibe è sotto tiro da mesi. Catenacci ipotizza la revisione della collocazione e del numero degli impianti. La stessa cosa fa Bertolaso. Bassolino, richiamando le inevitabili difficoltà tecniche e contrattuali, ma si dichiara pronto a discutere. Insomma, Cattaneo, pronto comunque ad attualizzare il programma, ha visto smantellare il piano pezzo per pezzo.


IL MATTINO 28 MARZO 2004

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