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Assunzioni irregolari: indagato Corrado Gabriele

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Assunzioni ritenute irregolari, impieghi assegnati in violazione del patto di stabilità e in assenza di una procedura di evidenza pubblica. È questa l’ipotesi che spinge la Procura di Napoli a notificare 42 avvisi di conclusione delle indagini – l’atto che anticipa una probabile richiesta di processo – a carico di ex amministratori Astir, ma anche di 38 dipendenti freschi di assunzione. Un caso giudiziario che scoppia proprio nel pieno della crisi della partecipata regionale specializzata nella tutela ambientale, che vede al momento coinvolto anche l’ex assessore alla Formazione al Lavoro della regione Corrado Gabriele. Ma andiamo con ordine, a ripercorrere il ragionamento degli inquirenti: al centro delle indagini, per un’ipotesi di concorso in abuso d’ufficio, finisce Domenico Semplice, in qualità di ex amministratore unico della Astir, indicato come «autore materiale dell’assunzione di 38 lavoratori – è il 15 aprile del 2010 -, in violazione del patto di stabilità interno alle casse della Regione per l’anno 2009; ma anche in assenza di una procedura ad evidenza pubblica». Ma non è tutto. In un secondo punto dell’inchiesta, finisce sotto accusa anche Corrado Gabriele, e i due membri del collegio sindacale Vincenzo Grimaldi e Ferdinando Vasaturo, entrambi protagonisti di un’assemblea societaria finita al centro delle indagini. Due i punti su cui battono i pm a proposito di Gabriele e dei due del collegio sindacale: «In qualità di rappresentante della Regione Campania e di membri del collegio sindacale della Astir spa violavano i doveri di vigilanza sulla gestione, anche contabile, della predetta società». Poi l’attenzione cade su quanto stabilito in sede di assemblea ordinaria il 16 aprile del 2010, vale a dire il giorno dopo la ratifica delle trentotto assunzioni. Scrive la Procura: «In particolare, in sede di assemblea ordinaria della società del 16 aprile 2010, gli stessi approvavano la delibera con cui si decise di ”manlevare” l’amministratore unico Domenico Semplice per eventuali carenze procedurali registrate nel corso della gestione sino ad oggi svolta, ed approva tutto l’operato sin d’ora svolto dall’amministratore unico, ivi compresa, dunque, l’assunzione di 38 lavoratori in violazione delle norme richiamate». Detto in modo più chiaro, nell’assemblea finita al centro delle indagini, deve essere accaduto qualcosa su cui oggi la Procura intende svolgere degli approfondimenti. Dalle indagini finora in corso, sembra che Domenico Semplice abbia chiesto e ottenuto ai propri referenti istituzionali di essere sollevato dalla responsabilità di quelle assunzioni su cui oggi potrebbe aprirsi un processo. Spiega Corrado Gabriele, oggi consigliere regionale: «Ricordo di aver partecipato ad un paio di assemblee, confermo la mia responsabilità su tutti gli atti che hanno consentito il pagamento degli stipendi dei dipendenti Astir. Non si è mai parlato di assunzioni, sono fiducioso del lavoro della magistratura, escludo che Domenico Semplice abbia agito per favorire schemi clientelari». Inchiesta condotta dal pm Giancarlo Novelli in forza al pool mani pulite dell’aggiunto Francesco Greco, c’è voglia di andare a fondo, anche alla luce dei dati raccolti dalla Digos nel corso della fase iniziale di questa storia. Agli atti finiscono i nomi di un figlio di un ex consigliere provinciale, qualche ex esponente dei Carc, altri lavoratori che ora dovranno difendersi dall’accusa di aver beneficiato di un trattamento di favore da parte di politici e amministratori. Ascoltati dalla Digos, in tanti hanno raccontato di essere stati assunti dopo aver presentato un curriculum, dopo aver sostenuto un colloquio o aver letto informazioni su Astir attraverso le fonti aperte della Rete. Versioni che non hanno convinto – almeno per il momento – gli stessi inquirenti, che ora vanno avanti fino ad una possibile richiesta di processo.


Leandro Del Gaudio

Il Mattino il 14/09/2012

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