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venerdì, Maggio 3, 2024
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QUALIANO, BOSS UCCISO DA FINTI POLIZIOTTI
Massacrato reggente del clan Di Lauro a Melito

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QUALIANO. Lo hanno massacrato mentre era in albergo con l’amante. Federico Bizzarro, 47 anni, ritenuto dagli investigatori capozona di Melito per conto delle cosche di Secondigliano, è stato massacrato ieri pomeriggio mentre si trovava in un albergo di Giugliano. L’uomo era da qualche ora chiuso in camera in compagnia di una ragazza, della quale non è nota l’identità. All’improvviso la porta è stata buttata giù: in camera hanno fatto irruzione sei persone armate. Avevano il volto scoperto ed indossavano delle casacche con la scritta polizia. Bizzarro era sul letto, indossava solo degli slip, ha tentato di fuggire, ma è stato inchiodato dal fuoco di diverse pistole. I killer lo hanno letteralmente massacrato. Secondo i primi rilievi degli investigatori l’uomo sarebbe stato raggiunto da circa venti proiettili, verosimilmente calibro 9. I banditi sono poi fuggiti. Non si sa nulla della ragazza che era con Bizzarro, che probabilmente, atterrita, si è data anche lei alla fuga.
Sul posto sono immediatamente accorsi gli uomini del commissariato di Giugliano, diretti dal vicequestore Maurizio Fiorillo, e dei carabinieri della compagnia di Giugliano, diretti dal capitano Gianluca Trombetti. Poco dopo sono giunti anche gli uomini della squadra mobile di Napoli, che stanno ora conducendo le indagini con i colleghi di Giugliano.
Gli agenti hanno immediatamente sentito gli addetti alla reception dell’albergo e i camerieri, per cercare di ricostruire la dinamica dell’omicidio. Hanno così appreso che Bizzarro era giunto qualche ora prima in compagnia di una donna. «Erano in sei o in sette», hanno raccontato i testimoni: «Indossavano delle casacche con la scritta Polizia. Ci hanno chiesto in quale stanza alloggiasse un uomo la cui descrizione era quella di Bizzarro. Poi sono saliti di sopra. Dopo un po’ abbiamo udito gli spari e li abbiamo visti fuggire. All’esterno probabilmente vi erano delle auto che li attendevano».
La polizia sta ora cercando di identificare la ragazza che era con Bizzarro, nel tentativo di apprendere qualche particolare utile alle indagini. Gli investigatori stanno anche tentando di dare un nome ai sicari, che si sospetta venissero da Secondigliano.
Nella serata di ieri perquisizioni e controlli sono stati fatti in alcune abitazioni di Melito, Scampia e Secondigliano. La polizia ha controllato anche alcuni pregiudicati ritenuti affiliati ai clan dell’Alleanza di Secondigliano, che si sospettava potessero avere avuto un ruolo in quest’omicidio.
Gli investigatori ritengono, infatti, che ad uccidere Bizzarro siano stati killer appartenenti allo stesso clan Di Lauro o di una delle cosche ad esso alleate. Si sarebbe trattato di un regolamento di conti interno. Sarà necessario attendere nuovo eventi per verificare la reale portata di quest’omicidio. Gli investigatori temono possa essere il primo di una lunga scia di delitti.
Bizzarro era stato indicato quale referente a Melito dei Di Lauro dopo la morte di Andrea Misto, il vecchio boss uscito vincente dalla sanguinosa guerra degli anni ’80 contro i clan Puca e i Ranucci di Sant’Antimo, consumato da un tumore nell’estate del 2001.





A gennaio l’esecuzione
di altri due uomini del clan





MUGNANO. Nel gennaio scorso, in un duplice omicidio a Mugnano, erano stati eliminati altri due elementi apicali del clan di Lauro. A cadere sotto il fuoco dei killer, il 22 gennaio, erano stati il presunto capozona di Mugnano e un altro affiliato di primo piano del clan: Raffaele Duro, 48 anni, meglio noto come «o’ spirt», e Salvatore Panico, 43 anni, detto «o’ poh». Anche in quel caso, gli investigatori ritennero che gli omicidi fossero la conseguenza di frizioni interne ai clan di Secondigliano, che hanno il controllo dei traffici illecito a Mugnano. Per polizia e carabinieri, i fedelissimi del super latitante Paolo Di lauro starebbero ripulendo l’organizzazione da elementi ritenuti non più affidabili.

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GLI INVESTIGATORI TEMONO UN’ESCALATION

La pista: vendette interne per la droga





L’omicidio di Bizzarro potrebbe essere il primo atto di una nuova guerra di camorra. Certamente, fanno sapere gli investigatori, è il segnale di forti tensioni all’interno dei clan di Secondigliano. Federico Bizzarro era, infatti, considerato un elemento di primissimo piano del clan Di Lauro. Referente a Melito per il cartello dei Secondiglianesi, legato a «Ciruzzo o’ Milionario», quel Paolo Di Lauro che risulta essere fra i trenta ricercati più pericolosi, Bizzarro controllava estorsioni e traffico di stupefacenti nell’area compresa tra Melito e Secondigliano. Bizzarro era divenuto il capo dei secondiglianesi a Melito nel 2001, dopo la morte di Andrea Misto, alias «Andrea o’ Battaglia», a lungo punto di riferimento dei traffici illeciti e delle consorterie criminali facenti capo all’Alleanza di Secondigliano. Per conto dei clan dell’Alleanza di Secondigliano, Bizzarro avrebbe curato una serie di operazioni delicatissime e mantenuto rapporti con trafficanti e spacciatori internazionali. Di questo gli investigatori sembrerebbero certi. Il pregiudicato era da tempo nel mirino delle forze dell’ordine, che lo ritenevano il regista di traffici di droga su vasta scala tra diverse regioni italiane e con alcuni Paesi stranieri, tra cui la Spagna. La sua eliminazione sembrerebbe essere maturata all’interno dello stesso clan Di Lauro.




ANTONIO POZIELLO – IL MATTINO 27 APRILE 2004

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