16 C
Napoli
martedì, Aprile 23, 2024
PUBBLICITÀ

Scacco ai falsari, due in manette
Stamperia clandestina tra Giugliano e Parete

PUBBLICITÀ


PARETE. Trenta milioni di euro già pronti, altri 50 in corso di stampa. Quasi 160 miliardi di vecchie lire pronti per essere spacciati, in tutta Italia e forse anche all’estero: è il maxisequestro – uno dei più consistenti, se non il maggiore, dall’entrata in vigore della moneta unica – eseguito dai carabinieri a Parete, nel Casertano.
Due i pregiudicati finiti in manette: Davide Filippelli, 62 anni, ed Eugenio Nardi, di 57, entrambi della provincia di Napoli. Vecchie conoscenze delle forze dell’ordine, esperti del ramo già trovati altre volte alle prese con matrici e inchiostri speciali. Quando i militari hanno fatto irruzione nel capannone adibito a stamperia, i due stavano appendendo ad asciugare delle banconote fresche di stampa, come nel celeberrimo film «La banda degli onesti», con Totò e Peppino De Filippo. «Non siamo delinquenti, siamo falsari» hanno esclamato, proprio come in un film, alzando le mani intimoriti dal blitz degli uomini in divisa.
A differenza dei falsi da commedia, però, i biglietti prodotti nel Casertano – tutti in taglio da 50 euro – non avevano nulla di artigianale. Nel capannone da 500 metri quadri, in aperta campagna, c’erano macchinari sofisticati, scanner, computer e moderni apparecchi per la stampa, il tutto per un valore di circa 230mila euro. Filippelli e Nardi avevano impiantato una vera e propria centrale di contraffazione, dove accanto agli euro si stampavano dollari, francobolli, marche, ma anche carte di identità, passaporti e persino polizze assicurative per automobili, già intestate ai beneficiari.
Lavori su ordinazione, nei quali c’era con ogni probabilità anche lo zampino della criminalità organizzata: ora le indagini dell’Arma – alle quali partecipa anche il Nucleo antisofisticazione monetaria – dovranno accertare le complicità ed i canali di diffusione su cui i falsari potevano contare. Una quantità così consistente di euro contraffatti – di qualità medio-alta, secondo gli investigatori – non poteva essere smaltita solo a livello campano. Le banconote sarebbero finite in altre regioni e forse anche all’estero, e dunque l’arresto dei falsari casertani potrebbe rivelarsi prezioso per arrivare ad una rete di spacciatori di ben più vasta portata.
A mettere in allarme i carabinieri è stato il viavai sospetto che da qualche tempo veniva notato tra i frutteti di una zona periferica di Parete, ai confini con Giugliano e la provincia di Napoli. Successivi appostamenti hanno permesso di capire cosa stesse accadendo nel capannone in aperta campagna, un tempo utilizzato come deposito per la frutta in eccedenza da conferire all’Aima. Quando è avvenuta l’irruzione, gli stessi investigatori sono rimasti sorpresi dalla quantità di euro che la stamperia aveva prodotto. Grazie all’elevata tecnologia delle macchine tipografiche, infatti, potevano essere realizzate molte migliaia di banconote al giorno.

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Geolier omaggia Patrizio Esposito, la dedica al primo neomelodico di Napoli

In una foto pubblicata nelle proprie storie Instagram lunedì, Geolier tiene il braccio alzato verso il cielo con in mano...

Nella stessa categoria