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martedì, Luglio 2, 2024
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PROVINCIA AL CENTROSINISTRA, DI PALMA SUPERA MURO AL PRIMO TURNO

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NAPOLI. A mezzanotte la terza proiezione, sulla base dell’exit poll per le provinciali di Napoli, conferma le due precedenti: al candidato presidente del centrosinistra, Dino Di Palma, dal 55 al 58 per cento dei voti, alla sua coalizione il 53-57%. Al candidato del centrodestra, Luigi Muro, dal 33 al 37 per cento, stesso risultato per la coalizione Cdl. Confermate dunque le previsioni della vigilia, se il dato degli exit poll, sulla base di una ricerca Ipr-Marketing condotta con interviste all’uscita dai seggi, verrà ribadito oggi dallo scrutinio delle schede: vittoria al primo turno dell’alleanza Ulivo-Rifondazione, sconfitta della Cdl.
Niente ballottaggi, quindi. Ben 22 i punti di vantaggio del centrosinistra stimati dai ricercatori Ipr-Marketing. Un distacco che secondo gli esperti difficilmente potrà essere recuperato nei risultati finali. Ventisette, secondo la percentuale degli exit poll, i seggi da attribuire ai partiti di centrosinistra, 18 a quelli del centrodestra. Per gli altri nove schieramenti in lizza per la presidenza e il rinnovo del Consiglio provinciale a Napoli la stima dei ricercatori è molto bassa, tra lo zero e l’1,5%, soltanto Alternativa sociale-Mussolini, con il candidato presidente Roberto Fiore, arriverebbe a una quota stimata tra l’1 e il 2%. Quotati al massimo 1,5 per cento Pensionati, Noi consumatori, Itinerario, Democrazia cristiana.
Nell’ambito dei partiti dei due maggiori schieramenti i risultati più consistenti stimati con gli gli exit poll sono il 14-16 per cento dei Ds, il 10-12% della Margherita, il 2-3% per cento della lista delle donne Emily, il 2,5-3,5% dello Sdi, il 5,5-6,5% dei Verdi, il 5-7% di Rifondazione, il 2,5-4% dell’Udeur. Nel centrodestra il 12,5-15 per cento di Fi, il 12-14% di An, l’1-3 per cento del Nuovo Psi, il 3-5% dell’Udc. Ai Ds, secondo queste percentuali, andrebbero sette dei 45 seggi in Consiglio provinciale, cinque alla Margherita, tre ciascuno a Rifondazione e Verdi, due all’Udeur, uno ciascuno alle altre liste collegate. I seggi che sarebbero invece da attribuire al centrodestra: sei ciascuno a Forza Italia e Alleanza nazionale, due all’Udc, uno al Nuovo Psi, tre da attribuire alle altre liste collegate.
Alle 22 aveva votato in provincia il 65,8 per cento (il 58,8 nel 1999), nei comuni della provincia il 75,7%. Segno evidente che a far scendere la percentuale di votanti verso il basso è stato il capoluogo che, secondo un primo dato diffuso dal Comune, avrebbe avuto un 55,8% di affluenza, a fronte di un 51,3 delle precedenti provinciali. Le percentuali più alte di affluenza sono state registrate nei comuni dove oltre che per le europee e le provinciali si è votato anche per l’elezione del sindaco e il rinnovo dei consigli comunali. A Napoli l’eco dell’episodio verificatosi a Ofena, il Comune abruzzese dove ha votato il musulmano Adel Smith, uno dei candidati alla presidenza della provincia di Napoli con Lega Sud Ausonia. Smith ha ottenuto che venisse rimosso il Crocefisso dal seggio.
Sulle elezioni provinciali sembra avere comunque influito il clima di incertezza delle ore precedenti l’apertura delle urne. L’altalena della notte tra venerdì e sabato sull’annullamento del voto non ha aiutato i partiti a battere l’astensionismo. La campagna elettorale, concentrata sulla sfida Di Palma-Muro, ha vissuto momenti di forte confronto sui temi dell’urbanistica, dei trasporti, del lavoro. Sulla campagna elettorale ha poi gravato l’emergenza rifiuti.




FRANCESCO VASTARELLA – IL MATTINO 14 GIUGNO 2004

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