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mercoledì, Luglio 3, 2024
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CAMORRA IN COMUNE, CIAMPI FIRMA
Marano, continua la mobilitazione contro il Commissariamento

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Marano. Che sarebbe arrivata anche la firma del presidente Ciampi a decretare lo sciogliemnto del Consiglio comunale per «accertate ingerenze della criminalità organizzata» lo sapevano tutti. «Politicamente era impensabile che il capo dello Stato non firmasse il decreto – dice l’ex sindaco Mauro Bertini – specie dopo tutto il polverone che abbiamo sollevato. Di positivo c’è che almeno guadagniamo tempo per presentare direttamente il ricorso al Tar contro il decreto di scioglimento, sostenendo che si tratta di una “sentenza” di chiara matrice politica con accuse assurde, oltre che false ed umilianti». Insomma, l’ultimo atto dell’iter che manda tutti a casa diventa occasione per mirare più in alto: accantonata la possibilità di presentare ricorso al Tar contro il decreto di sospensione del prefetto, le forze politiche si mobilitano contro il decreto di scioglimento che fino all’ultimo, anche attraverso un appello di sindaci e parlamentari campani dell’Ulivo, avevano tentato di evitare.
Ma ora che il ministro Pisanu ha firmato e il presidente Ciampi controfirmato, la notifica della relazione solleva aspre polemiche. Perché nessuno è disposto ad accettare le accuse contenute nell’atto: «La situazione riscontrata nel comune di Marano di Napoli, l’inosservanza del principio di legalità nella gestione dell’ente e l’uso distorto delle pubbliche funzioni, utilizzate per il perseguimento di fini contrari al pubblico interesse, hanno minato ogni principio di salvaguardia della sicurezza pubblica ed hanno compromesso le legittime aspettative della popolazione ad essere garantita nella fruizione dei diritti fondamentali, ingenerando sfiducia nella legge e nelle istituzioni da parte dei cittadini».
Ma Bertini non ci sta: «Sentirsi dire che i cittadini hanno sfiducia nella legge per colpa nostra è una vera e propria provocazione». E aggiunge furioso: «In questi undici anni di amministrazione i provvedimenti per la legalità non si contano: un festival nazionale per la pubblicità sociale, manifestazioni e luoghi dedicati alla memoria delle vittime di mafia e marce per la legalità. L’amministrazione, poi, ha trasformato le case confiscate alla camorra in alloggi popolari», concludono gli ex amministratori.
In scena anche gli imprenditori locali che annunciano un’azione legale di risarcimento dei danni morali ed economici: «È stata danneggiata l’immagine di tutta Marano. Adesso chi acquisterà case oppure si affiderà a professionisti che lavorano in una città dichiarata di camorra?». Intanto alla battaglia partecipano anche i cittadini. Dalle parole ai fatti. Dopo le dichiarazioni di stima degli ultimi giorni e l’azione di resistenza opposta all’arrivo dei commissari prefettizi, duecento residenti hanno firmato una petizione indirizzata a Pisanu e a Ciampi per chiedere «la revoca del provvedimento e il ripristino dell’amministrazione comunale, libera espressione della sovranità popolare, nella pienezza delle sue funzioni». La mobilitazione conta su sit-in permanenti: di mattina davanti al Municipio, di sera alla villa del Ciaurro. La battaglia è anche telematica: i moduli della petizione si possono scaricare dal sito web che porta il nome dell’ex sindaco.



TONIA LIMATOLA- IL MATTINO 2 AGOSTO 2004

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