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giovedì, Aprile 25, 2024
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Sinistra Ecologia Liberta: No agli inceneritori

L’area a Nord di Napoli ed il sud di Caserta hanno pagato un prezzo troppo alto in termini di salute pubblica e per le infiltrazioni delle organizzazioni criminali nella gestione dei rifiuti.

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La prospettiva sembra chiara quella proposta da Cesaro e Caldoro : si è puntato e si continua a puntare a chiudere per sempre la stagione dell’emergenza rifiuti nel peggiore dei modi, riempiendo ogni invaso, cava, o discarica dismessa, indifferenti a qualunque vincolo, valutazione ambientale o principio di precauzione e alla costruzione di nuovi inceneritori che oltre a ledere la salute dei cittadini servono ad arricchire le lobbies affaristico-criminali, ad alimentare il malaffare delle lobbies inceneritoriste.
L’area Nord di Napoli è considerata uno sversatoio per eccellenza: discariche di tal quale, discariche abusive, roghi tossici, cemento inquinato terreni avvelenati, ………..un territorio a cui è stata strappata un’identità e a partire da questa consapevolezza che bisogna sviluppare delle azioni lungimiranti e concrete per la riqualificazione del paesaggio e restituire una dignità a questi luoghi.
L’assessore Romano da sempre ha scelto di essere scientificamente cieco , sordo ed incurante degli appelli dei comitati. E’ la storia di questi anni Oggi l’assessore Romano continua a girarsi dall’altra parte di fronte alla evidente realtà dello stato comatoso di questi luoghi. E’ del tutto evidente la miopia della regione Campania rispetto a quanto stia emergendo in merito alla terra dei veleni. Fin anche il ministro Orlando di fronte all’evidente disastro ambientale dell’area a Nord di Napoli ha smentito le proprie dichiarazioni sull’ipotesi della costruzione di un nuovo inceneritore. L’assessore Romano invece vuole mettere una pietra tombale su Giugliano e sull’intera area a Nord di Napoli, una pietra tombale su un’intera comunità.
Ricordiamo che alla discarica di Chiaiano a circa due anni dalla chiusura non sono stati ancora avviati i lavori della tombatura.

Da tempo le comunità locali hanno piena consapevolezza del martirio perpetrato sui propri territori e le donne e gli uomini di quella comunità non saranno lasciati solo in questo momento di lotta collettiva.
I comitati cittadini hanno preso consapevolezza che una strategia alternativa per uscire da quella logica emergenziale c’è-
Alla politica tutta spetta il compito di avviare quelle politiche che delineano una visione d’insieme che tutelino la salute pubblica e che garantiscono una gestione, trasparente, democratica e partecipata della gestione dei rifiuti.

Noi non arretreremo di un passo, e per questo nelle prossime ore i nostri parlamentari presenteranno un’interrogazione al Ministro Orlando.

Noi non arretreremo di un passo, nel sostenere le comunità in lotta nel sostenere politiche differenti. Politiche che siano alternative a discariche ed inceneritori. Le vecchie ricette hanno miseramente fallito portando alla morte i nostri territori.

Stefania Fanelli, coordinamento provinciale federazione SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’-NAPOLI
Carlo Giordano- coordinatore provinciale federazione SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’-NAPOLI

Si vuole realizzare a Giugliano un inceneritore per smaltire le balle di spazzatura di Taverna del Re, il più grande sito di stoccaggio del mondo, dell’ampiezza di 2,5 Kq., grande come Calvizzano, noi diciamo NO alla sua realizzazione poichè:
– Il giuglianese è un territorio già martoriato da innumerevoli discariche abusive e non, dove per anni sono state sversate migliaia di tonnellate di rifiuti tossici, il che, unitamente al fatto che vengono bruciati enormi roghi di rifiuti tossici, ha reso il triangolo Giugliano – Villaricca – Qualiano, la zona con una delle più alte incidenze di malattie tumorali d’Italia, secondo i recenti studi commissionati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
– La Magistratura ha ritenuto che le balle presenti a Taverna del Re non sono idonee per essere bruciate nell’inceneritore, tanto è vero che in quello di Acerra non possono essere smaltite.
– Esso rappresenterebbe la pietra tombale sullo sviluppo economico del comprensorio giuglianese, della sua zona costiera, e della sua agricoltura, un tempo invidiata in tutta Italia.
– Vi sarebbe un drastico deprezzamento degli immobili (case e terreni) presenti in tutta l’area.
– Le polveri sottili, molto dannose alla salute, non sarebbero comunque abbattute del tutto, come già sta avvenendo all’inceneritore di Acerra.
– Esso dovrebbe smaltire le balle di rifiuti presenti a Taverna del Re e nel resto della Regione Campania, oltre a parte dei rifiuti prodotti quotidianamente, così come ha stabilito l’Associazione Bancaria Italiana, che dovrebbe finanziarne la costruzione, che costerà circa 500 milioni di euro.
– Chi ci assicura poi, che l’inceneritore di Giugliano, non servirà a sostituire di fatto, quello che si dovrebbe realizzare a Napoli est, ma la cui Amministrazione non vuole ? In tal caso, esso servirebbe solo a smaltire la spazzatura prodotta giornalmente a Napoli e Provincia, dove la raccolta differenziata stenta a decollare, tranne in alcuni Comuni, per cui correremo anche la beffa, che le “balle” di Taverna del Re, restino ancora lì per molto tempo.
– Infine, chi ci garantisce che il malaffare, con le sue enormi capacità trasformistiche ed imprenditoriali, non riuscirà ad entrare nella sua gestione e costruzione, con i vari sub-appalti ?
In alternativa, per smaltire le “balle”, proponiamo di tombarle, nelle tante cave dismesse, presenti sul territorio.
Sulle piattaforme esistenti a Taverna del Re, una volta libere, si potrebbe così realizzare un enorme parco fotovoltaico.

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