PUBBLICITÀ
HomePoliticaMARANO, IL TAR NON DECIDE «Camorra in Comune», attesa per il...

MARANO, IL TAR NON DECIDE
«Camorra in Comune», attesa per il ricorso di Bertini

PUBBLICITÀ


MARANO. Il Tar si è riunito, ma non ha ancora deciso sul futuro della disciolta amministrazione di Marano «per accertate ingerenze della criminalità organizzata». Il Tribunale Amministrativo della Campania ha discusso questa mattina il ricorso dell’ex sindaco Mauro Bertini, ma si è riservato di decidere solo nelle prossime ore. L’ex fascia tricolore, dal canto suo, si dice più che ottimista: «Sono sicuro della mia onestà, della trasparenza della mia amministrazione e della bontà delle cose fatte in undici anni di governo cittadino. La migliore prova della mia estraneità ai fatti – rincara l’ex sindaco – è la relazione della commissione d’accesso. Non esiste una sola prova contro me e la mia giunta». Ma allora perché il consiglio è stato sciolto? «Bella domanda. Leggi alla mano, non esistono giustificazioni. Se poi lei vuole conoscere la mia opinione personale – continua Bertini – le dico che un’amministrazione comunale a prevalenza comunista che dura da undici anni rappresenta un’anomalia da eliminare a tutti i costi, anche attraverso mezzi poco leciti. Lo scioglimento del consiglio di Marano va inquadrato in un complotto ben preciso: con quella di Crispano sono otto le amministrazioni campane del centrosinistra che negli ultimi tre anni hanno dovuto subire l’insediamento della commissione d’accesso». Solo motivazioni politiche? «Direi di sì. I risultati delle ultime suppletive parlano da soli, il centrodestra è con l’acqua alla gola. Danno calci ovunque, sperando prima o poi di farti male…» Ma la legge deve essere cambiata? «Sì e no. Di per se la legge non è sbagliata, è l’utilizzo che se ne fa che è cattivo. In mano ad un cardiochirurgo un bisturi può salvare la vita, in mano a Pacciani invece… È chiaro che ci vorrebbero correttivi, magari bisognerebbe consentire il contraddittorio. In questo senso il caso di Portici è emblematico. Non credo fossero necessari otto mesi per scoprire che Spedaliere non aveva sorelle…» Parla di utilizzo cattivo della legge, Bertini. Ma con chi ce l’ha? «Non mi faccia fare nomi, preferisco chiamarli assassini della democrazia». Già, la democrazia. Sono ormai tre mesi che Marano vive senza governo, senza una guida salda e sicura. Quanto ha perso la città? L’ex fascia tricolore non ha dubbi: «Ha perso tantissimo, ha perso il contatto con le istituzioni, ha perso le opere pubbliche, ha perso la legalità. Se l’emorragia viene arrestata adesso il paziente può ancora essere salvato, in caso contrario il coma potrebbe diventare irreversibile». Che vuol dire che la città ha perso la sua legalità? «In tre mesi ho presentato oltre trenta denunce di abusi edilizi. Inconsapevolmente o no, l’anticamorra ha favorito la camorra…».



ha collaborato U. Ferrero

PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ