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giovedì, Maggio 23, 2024
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Roghi: non si arresta il fenomeno Cittadini in casa con finestre chiuse

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Vivere nella Terra dei fuochi, significa anche restare in casa con le finestre chiuse. Lo sanno centinaia di migliaia di abitanti che in estate sono stati costretti a vivere braccati nelle proprie abitazioni, invase dal fumo e dall’odore acre dei roghi di rifiuti tossici. Eppure le speranze, dopo l’annuncio del piano messo a punto dal Governo, erano molte, ma il fenomeno che a tratti ha subito solo qualche piccola frenata, è ancora attivo e per niente sconfitto. Soldati, ronde, guardie ambientali controlli delle forze dell’ordine. Niente di tutto questo ha funzionato. I roghi vengono appiccati, a qualsiasi ora della giornata (in particolare di notte) e sempre negli stessi posti: ai margini della zona Asi e nelle campagne tra le periferie di Giugliano, Villaricca e Qualiano, il cosiddetto: Triangolo dei veleni. Un’altra estate “a porte chiuse” sta passando, silenziosa e invisibile agli occhi dei media nazionali. Come se non bastasse, i cittadini a nord di Napoli, dovranno fare i conti con nuovi impianti per lo smaltimento finale dei rifiuti: l’inceneritore, il ‘digestore anaerobico’ e l’impianto di trattamento del percolato, tutto progettato e organizzato in contrasto con la L’articolo 3 della Legge 87/2007 che vieta nei comuni confinanti con la discarica di Cava Riconta, la costruzioni di nuovi impianti. Decenni di promesse in campagna elettorale, tra sindaci, consiglieri provinciali e regionali e, negli ultimi anni, anche parlamentari, giovani e meno giovani, non sono serviti ad invertire la tendenza. Le ecoballe sono ancora ferme, destinate a marcire nel “sito di stoccaggio temporaneo” chissà ancora per quanti anni e le colonne di fumo segnalano inequivocabilmente che la Terra dei fuochi è viva. La gente però non si è ancora arresa. Grazie ai social network, arrivano foto e segnalazioni. L’indignazione corre su internet, ma gli appelli, purtroppo, restano inascoltati. In ogni famiglia c’è un malato di cancro. Solo chi lo ha vissuto sulla propria pelle, sa cosa vuol dire combattere contro la morte: è una battaglia impari.

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