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Giugliano. Andrea D’Alterio: «Vi spiego perchè uscire dalla Città Metropolitana»

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Il movimento “Giugliano Metropoli”, ha avviato fin da subito una campagna per uscire dalla Città Metropolitana di Napoli. Andrea D’Alterio, candidato a sindaco e promotore della lista che corre alle prossime lezioni amministrativa, ci spiega i motivi di questa scelta. «Non è una trovata elettorale – ha subito precisato – ora che la campagna elettorale è entrata nel vivo – ha poi aggiunti – è giusto far ritornare la politica al primo posto, mettendo anche da parte i soliti discorsi del tipo: “votateci perché vi garantiamo il nostro massimo impegno” o stupidaggini del genere, discorsi che denotano un deficit di immaturità e di incapacità trasferito alla politica». Per D’Alterio dunque, è il tempo dei fatti concreti, non più delle chiacchiere

Perché uscire dalla Città Metropolitana?
La Corte Costituzionale pur dichiarando conforme alla Costituzione la “legge Delrio”, nelle motivazioni ha rimarcato i principi di democrazia che dovranno essere rispettati in sede di attuazione. Nella Città Metropolitana di Napoli più che in altre, risulta esservi una netta inferiorità del numero di abitanti della città capoluogo rispetto ai comuni della provincia. Tale sbilanciamento pone un deficit di legittimazione democratica riguardo la rappresentatività di una parte della comunità interessata, di difficile compatibilità. I numeri spesso chiariscono più delle parole. Gli abitanti sono così suddivisi: Città Metropolitana di Napoli 3.127.000; Comune di Napoli 990.000; Comuni della provincia 2.137.000. La stessa proposta dello Statuto della Città Metropolitana, in attesa di una legge dello Stato dai tempi incerti e tutt’altro che sicuri, che permetta di attuare quanto in esso previsto, elezione diretta del Sindaco e del Consiglio, non ha introdotto nelle more dell’ integrazione legislativa alcuna forma di bilanciamento.

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Va bene, ma nello specifico?
A tal proposito, in applicazione di questi criteri, risulterebbe che un Comune come Giugliano in Campania con i suoi 120.000 abitanti ed un estensione territoriale quasi quanto il capoluogo, avrebbe lo stesso peso politico istituzionale di una cittadina come Liveri composta da 1.700 abitanti. Considerato che i comuni della provincia sono 92 e il quarantacinquesimo risulta essere Forio con i suoi 17.000 abitanti ,si avrebbe che il Sindaco di Napoli a maggioranza assoluta dei sindaci (i restanti 47) in rappresentanza di circa 400.000 residenti della provincia, potrebbe modulare a vantaggio del capoluogo lo Statuto. Potrebbe ancora far approvare decisioni aventi risvolti negativi sui territori della provincia abitati dalla maggioranza della popolazione formata dal restante 1.700.000 di abitanti. Sul punto della rappresentatività democratica la Corte Costituzionale non ha potuto dichiarare alcuna illegittimità in quanto non oggetto dei ricorsi, ma nel giudicare la compatibilità alla Carta Europea delle Autonomie Locali, norma sovranazionale pur considerata dalla Corte di mero indirizzo, ha precisato come in ogni caso va salvaguardata l’ effettiva rappresentatività dell’ organo rispetto alle comunità interessate.

In conclusione?
Tra i miei primi impegni in Consiglio Comunale ci sarà senz’altro la salvaguardia dell’autonomia di Giugliano nei confronti della città capoluogo, ricordo che Aversa essendo in provincia di Caserta, rimarrà autonoma ed unica titolare nella programmazione del futuro della propria comunità. Con noi in Consiglio Comunale Giugliano non avrà nessuna sudditanza psicologica verso chiunque, ma tale argomento deve diventare proprio anche dei comuni della ex USL 23.

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