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mercoledì, Maggio 8, 2024
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Giugliano. Castaldo: «Patto generazionale di giovani per governare la città»

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Adriano Castaldo è tra i consiglieri
comunali più giovani dell’Assise.
Il 34enne avvocato civilista,
figlio del compianto medico ed ex
sindaco di Giugliano tra il 2001 e
2002 Antonio Castaldo, fa parte
del gruppo del Pd.



Cosa ti ha spinto a candidarti
nel Pd nosostante tu sia stato
tra i più critici sul commissariamento
del partito?




Ho mosso delle critiche perchè trovavo,
e lo confermo ancora ora, che
il commissariamento è stato inspiegabile.
Ma anche la gestione extra
commissariale fatta da persone che
si erano improvvisamente riavvicinate
al partito non mi ha convinto.
Avevo anche pensato di non candidarmi
più, ma non mi ha mai sfiorato
il pensiero di presentarmi con altre liste. Alla prima riunione
con il commissario ci fu detto che il
candidato a sindaco sarebbe stato
Emanuele D’Alterio e su quel nome
“non ci dovevano essere discussioni”.
Da qui partirono le critiche
non per il merito ma sul metodo.
L’avvocato D’Alterio era una figura
idonea, così come lo è stato Franco
Guardascione. Ho scelto di candidarmi
perchè credo fortemente nei
valori del partito che ha tutte le carte
in regola per governare la città purché
vengano superati i personalismi.
La mia intenzione è invertire
questa tendenza e ritagliare un importante
spazio per i tanti giovani
che credono negli ideali del Pd.




Un giudizio sui primi 100 giorni
dell’Amministrazione Poziello e
sulla composizione della
giunta?




Anche se c’è stata una continua rincorsa
alle emergenze sono deluso.
Un voto? Diciamo che non raggiunge
la sufficienza per un motivo
semplice. Sono create delle aspettative
troppo alte, mentre chi amministra
si è scontrato con una realtà
più complicata di quella che aveva
prospettato. Ricordo che in campagna
elettorale il sindaco aveva detto
di aver stilato un programma d’interventi
ben preciso che sarebbe
stato portato a termine nei primi
cento giorni, mentre noi dicemmo
che avremmo sfruttato i primi mesi
per prendere confidenza con la macchina
amministrativa. Anche sulla
giunta, dopo due mesi di riflessione,
mi aspettavo qualcosa in più. Chi
mi ispira maggior fiducia è il vicesindaco
Pianese. Mauriello, invece,
l’hanno identificato erroneamente
come esponente del Pd in questa
giunta. È stato tesoriere del circolo,
ma diede le dimissioni prima
della campagna elettorale durante la
quale ha sostenuto Paolo Liccardo.
Avrei voluto che gli assessori della
città fossero di Giugliano, magari
scelti tra i giovani professionisti del
territorio.




Il sindaco e la maggioranza
sono aperti al dialogo?




Noi viviamo un paradosso. In commissione
riusciamo a lavorare
bene, in sinergia tra maggioranza e
opposizione, nonostante le continue
mancanze di comunicazione
da parte del primo cittadino.
Spesso, infatti, ci troviamo con atti
e provvedimenti già avviati seppure
sia competenza della terza commissione
valutarli. La trasparenza
tanto decantata in campagna elettorale
al momento non si è vista,
così come non ho mai visto il sindaco
venire in terza commissione
nonostante abbia lui la delega alla
Cultura. Non c’è confronto politico.
Va bene essere decisionisti, ma bisogna
ascoltare le istanze di tutti e
rispettare i ruoli. Allo spasmodico
utilizzo dei social preferisco gli atti
concreti. Riguardo al consiglio comunale,
venendo da un commissariamento,
mi aspettavo un’Assise
più giovane e con idee fresche. Invece
tra gli scranni dell’assise trovo
sedute tante persone che fanno politica
da vent’anni.




Su cosa state lavorando in Terza
Commissione che si occupa di
sport, cultura, sanità e politiche
sociali?




Ci siamo occupati del problema dell’assegnazione
delle palestre alle associazioni
del territorio. Abbiamo
dovuto sollecitare l’ufficio tecnico
per il rilascio delle autorizzazioni. Ci
stiamo occupando della questione
della sede Asl a Giugliano e delle
condizioni in cui versa l’ospedale di
Giugliano. Abbiamo protocollato
una richiesta di incontro al sindaco,
essendo la massima autorità
sanitaria della città, ma non abbiamo
avuto risposta. Per quanto riguarda la cultura, stiamo preparando
un progetto per l’anniversario
dei 450 anni dalla nascita di Gian
Battista Basile, ma spesso il sindaco
Poziello scavalca o esautora il ruolo
delle commissioni.




Proporrai un limite al numero
di sedute di Commissione Consiliare?




Secondo me non è un problema di
numero ma di quello che succede in
commissione. Se si fanno proposte,
se ci si confronta, si possono fare
riunioni anche cinque volte a settimana.
Fortunatamente nella nostra
commissione, la terza, stiamo lavorando
bene e con grande partecipazione
di tutti al confronto. Non
giustifico però degli assurdi ritardi.
Un mese e mezzo per approvare la
proposta di trasmettere in diretta
streaming su internet le sedute di
consiglio comunale è davvero
troppo tempo.




Cosa ne pensi dei cambiamenti
avvenuti nella macchina dirigenziale?




Per i lavori del Piu Europa la situazione
non è affatto migliorata, anzi.
Il settore delle politiche sociali, invece,
è lo specchio dell’intera società
e noi stiamo ancora aspettando che
ci illustrino il piano di zona. Era
nelle prerogative del sindaco poterlo
cambiare i dirigenti con contratto
in scadenza ed è probabile che l’abbia
fatto perché c’è ancora qualche
tassello da inserire nel puzzle politico.




In vista del congresso del Pd,
cosa ti aspetti dalla gestione
commissariale?




Spero che per un partito che va verso
il congresso sia fatta meglio rispetto
al periodo di pre-campagna elettorale.
Il commissario Russo ha tutte
le capacità per gestire l’intera fase
congressuale. Mi auguro che siano
dati i giusti equilibri e valori all’interno
del PD e che il congresso non si
riduca ai soliti personalismi tra le fazioni
che ci hanno condotto alla
sconfitta elettorale. Anzi, speriamo
che non si parli più di fazioni ma di
più forze unite all’interno del partito
e con intenti univoci.




Quali sono le tue tre priorità?



Attenzione massima al settore terziario.
Utilizzare la cultura come volano
del riscatto sociale creando rete tra
associazioni, parrocchie, comunità.
Solo attraverso la rinascita culturale
e l’aggregazione sociale, quindi con
attività di prevenzione, si potranno
creare condizioni favorevoli per sottrarre
i giovani che vivono in quartieri
complicati alla manovalanza
criminale. L’obiettivo conseguente è
aumentare il senso di sicurezza sul
territorio. Infine, provvedere assolutamente
al rilancio turistico di Giugliano
mare.




Che governo vorresti alla guida
della città?




Un patto generazionale di giovani.
Ragazzi e ragazze mossi dagli stessi
ideali e principi che decidono finalmente
di mettersi in gioco per diventare
la nuova classe dirigente di
Giugliano.

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