E’ di oltre 200 persone identificate il bilancio del maxi blitz effettuato dagli agenti del Commissariato di polizia di Giugliano diretto dal primo dirigente Pasquale Trocino. Controlli a tappeto per i quali sono scese in campo più di 50 unità della polizia di Stato, tra cui una decina di reparti mobili inviati da Napoli. Una vasta operazione ad “alto impatto” che ha visto gli agenti di polizia, tra cui quelli del reparto artificieri e di unità cinofila, impegnati su più fronti.
Prima tappa degli agenti sono state le le palazzine di via Montessori, il rione Ina Casa, luogo del tentato agguato al figlio di Paparella. La polizia ha perquisito nuovamente abitazioni, ma soprattutto le auto e i motoveicoli parcheggiati nei garage, alla ricerca di armi e droga nascosta. Numerosi controlli anche in noti bar della città, del centro e della periferia giuglianese, oltra a circoli e altri consueti luoghi di ritrovo, frequentati da pregiudicati legati alla malavita organizzata.
Una parte consistente del servizio di controllo anticamorra è stata condotta anche a Via San Vito, dove risiede una parte della famiglia di Michele Di Biase, di cui ancora non si hanno notizie. Nel pomeriggio, persequisizioni sono scattate nelle zone di via Oasi del Sacro Cuore e nel centro di Giugliano, precisamente in piazza Gramsci. Gli agenti di polizia ed il reparto di unità cinofila antidroga hanno setacciato l’intera piazza e controllato alcune attività commerciali attigue. Nel mirino degli agenti è finito anche lo spaccio di droga in piazza Gramsci. Altri agenti, infine, sono stati impegnati anche a Villaricca in via Napoli.
Nella precedente retata, avvenuta pochi giorni fa, furono identificate 50 persone e perquisite 15 abitazioni. Dopo il tentato agguato al figlio di Paparella e gli enormi punti interrogativi che restano sulla scomparsa di Michele Di Biase, resta alta l’allerta degli agenti di polizia che continuano a cercare armi, droga ed altri indizi utili alle indagini.
