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martedì, Maggio 7, 2024
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IL RAGAZZO UCCISO A MUGNANO: UN RAID PUNITIVO

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Vittima di una spedizione punitiva, Sebastiano Maglione, 14 anni, ucciso l’altra sera in via Rossetti a Mugnano. Un raid organizzato e messo a segno da un commando di una decina di ragazzi di vita poco più grandi di lui, sbandati e già addestrati alla scuola della strada. Nessun dubbio, per i detective della Squadra mobile. “Bastiano” ha pagato con la vita uno sgarro, o comunque uno sconfinamento territoriale, o un tentativo di rapina messo a segno negli ambienti della criminalità di Mugnano, centro della provincia a nord di Napoli, al confine con quella periferia terreno di scontro armato tra i fedelissimi e gli scissionisti del clan Di Lauro.
Una spedizione di morte lucida nella sua ferocia. Il ragazzo, con un compagno di 16 anni, viene accerchiato da un commando di dieci giovani, qualcuno maggiorenne. Tenta la fuga. Ma viene raggiunto dalle moto e dalle auto degli esecutori della sua sentenza di morte. Prima di ucciderlo, lo pestano a sangue. Stessa punizione per il suo compagno, che è stato a lungo interrogato in Questura. Sebastiano crolla a terra in una pozza di sangue. I suoi aguzzini infieriscono ancora. Poi spunta una pistola. Quattro i proiettili che vengono esplosi. Tutti da distanza ravvicinata e in rapida successione. Uno lo centra alla testa. Muore all’istante. Scatta la caccia all’uomo. Gli assassini sarebbero già stati identificati. Cinque o sei sono ricercati.
Ieri intanto nella zona periferica di Sant’Anastasia un ventenne è stato ferito alle gambe dai rapinatori che gli hanno portato via lo scooter. Il ragazzo ha accennato una reazione, i banditi gli hanno sparato più colpi alle gambe: ora è all’ospedale di Pollena Trocchia con prognosi di 30 giorni. E sulla gestione dell’ordine pubblico, è polemica tra il ministro della Giustizia Castelli e il sindaco di Napoli Jervolino. «Più volte – dice la Jervolino – ho chiesto interventi del governo per rafforzare gli organici della magistratura napoletana, ma non ho ottenuto risposte». «La Jervolino – replica Castelli – pensi a risolvere i problemi della città».




ROBERTO GIANFREDA – IL MESSAGGERO 12 MARZO 2005

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