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sabato, Maggio 11, 2024
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MUGNANO, SEBASTIANO UCCISO PER UNO SGARRO

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Ha tentato di rapinare la persona sbagliata, forse un malavitoso della zona, ed è rimasto ucciso per la imprevista reazione della vittima che, pur di punire lo sgarro, ha organizzato in pochi istanti una spedizione punitiva. Gli si sono avventati contro una decina di aggressori, che lo hanno inseguito fino a quando il più violento del branco lo ha visto cadere a terra, gli ha puntato la pistola alla nuca e ha premuto il grilletto. Sono le sequenze orribili della morte di Sebastiano Maglione, il ragazzo di 15 anni ucciso giovedì pomeriggio in una strada solitaria di Mugnano, alle porte di Napoli, e sul cui cadavere oggi verrà compiuta l’autopsia. La polizia sta faticosamente raccogliendo gli elementi per risalire ai responsabili del delitto e tuttavia non sono poche le tessere che ancora mancano per completare il mosaico. Soprattutto non si è ancora dato un nome e un volto agli assassini, e appaiono ancora non del tutto chiarite le circostanze che hanno avuto una reazione tanto rabbiosa. Sebastiano, armato di una pistola giocattolo, ha tentato di rapinare (o ha addirittura rapinato) una o più persone che evidentemente appartengono a un gruppo criminale, forse composto da giovani balordi, attivo in questo territorio a nord di Napoli dove gli episodi di violenza sono all’ordine del giorno. Tra gli altri elementi ancora da chiarire c’è la posizione dell’amico sedicenne di Sebastiano che era con lui al momento dell’aggressione, al quale però non è stata mossa alcuna contestazione. A tutti gli interrogativi gli investigatori hanno posto un fitto riserbo legato alla delicatezza delle indagini. Dalla squadra mobile spiegano che l’amico di Sebastiano – sulle cui dichiarazioni si fonda la ricostruzione della dinamica – viene interrogato in qualità di testimone, quindi senza che nei suoi confronti sia contestato alcun reato. Sulla base del racconto del ragazzo, risparmiato dalla selvaggia spedizione punitiva, è possibile affermare che gli aggressori siano stati una decina, in sella a motorini e a bordo di automobili, e perlopiù maggiorenni. Un inseguimento che si sarebbe protratto per diverse centinaia di metri e concluso quando il branco è riuscito a bloccare i fuggitivi. A sparare sarebbe stata una sola persona, che ha esploso sia i due proiettili recuperati lungo il tragitto della fuga, sia il colpo alla nuca che ha ucciso all’istante il ragazzo. Sebastiano Maglione era stato segnalato dai carabinieri di Parente, in provincia di Caserta, l’8 marzo dello scorso anno per rapina e detenzione di coltello, reati per i quali fu denunciato anche l’amico che era con lui ieri quando è avvenuto il delitto. Gli inquirenti sospettano che il ragazzo, che abitava nel vicino comune di Giugliano, fosse dedito a rapine e non escludono, come pista residuale, che la sua attività abbia dato fastidio a una banda della zona. Nessun credito viene dato alla pista di una vendetta nei confronti del padre del ragazzo, il pregiudicato Francesco Maglione, ritenuto legato a un clan della camorra.

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