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lunedì, Maggio 6, 2024
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BERTINI: «LA VOCE DELL’HINTERLAND IN REGIONE»
Intervista al sindaco di Marano: più lavoro e trasporti

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MARANO. “Mi candido perché voglio andare alla Regione”. Mauro Bertini, sindaco di Marano dal 1993, candidato al Consiglio regionale per il Partito dei Comunisti Italiani, è schietto: “il motivo della mia candidatura alla Regione – spiega – è il mio desiderio di trasportare in un altro contesto istituzionale l’esperienza fatta in dodici anni di amministrazione comunale”. Non si arrampica a frasi fatte e a promesse elettorali, Bertini, forte del fatto che, fin dal primo giorno della sua vita politica, ha fatto del rapporto diretto e senza fronzoli con la gente, la sua arma migliore.
“Da sindaco – dice – lavoro per ricostruire l’identità della mia città. Adesso voglio misurarmi con una nuova esperienza; per questo chiedo ai cittadini di offrirmi una opportunità”.




Chiede un voto per sé, quindi?

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Perché c’è qualcuno che non lo chiede per sé? Lo so che in campagna elettorale vige il principio dell’ipocrisia per cui tutti i candidati dicono di volersi sacrificare per la gente. Io invece no. La gente la ringrazio perché mi dà l’immenso onore di fare il sindaco e adesso chiedo di avere l’opportunità anche di fare altro.




Perché i cittadini dovrebbero votarla?

Sono sindaco, mi sono misurato con i fatti. Io non chiedo il voto promettendo qualcosa. Io chiedo il voto presentando quello che ho fatto in questi anni. Se i cittadini pensano che sono stato un buon amministratore locale; se pensano che, tra pregi e difetti, tra qualità e limiti, ho fatto bene il mio lavoro, allora possono tornare a darmi fiducia. Altrimenti possono scegliere altri.




Quali sono i principali punti programmatici della sua candidatura?

Quando ho deciso di candidarmi alla Regione, l’ho fatto perché in questi anni da sindaco ho accumulato troppe frustrazioni. Ci sono tre cose che in questi anni mi hanno fatto rabbia, tre questioni cruciali: la mancanza di lavoro, la mancanza di una rete di trasporto su ferro tra Napoli e la nostra zona e la mancanza di una politica ambientale per questo territorio. Ebbene, su nessuna di queste tre questioni, purtroppo, un sindaco può fare molto. Dalla frontiera della Regione, invece, penso di poter fare qualcosa per stimolare lo sviluppo economico e occupazionale del comprensorio, per costruire una rete di trasporto su metropolitana e per uscire finalmente dalla dannazione di vedere questo territorio trasformato nella discarica d’Italia”.

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