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mercoledì, Maggio 8, 2024
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La storia criminale del clan Ferrrara tra estorsioni, droga ed il televoto taroccato per il talent show

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La storia del clan Ferrara decapitato stasera CLICCA QUI PER LEGGERE GLI ARRESTI ha inizio con Raffaele detto Rafele ’e magliarano, indiscusso leader della struttura criminale di stampo camorristico radicata nel territorio del Comune di Villaricca. I suoi legami forti con i Nuvoletta, ma soprattutto con Bardellino, gli avevano concesso di costruire una solida base criminale a Villaricca. L’uomo era legato alla Nuova Famiglia che si opponeva alla Nco di Cutolo. Bardellino lo nominò plenipotenziario dei gruppi criminali operanti nel territorio della Regione con riferimento ai rapporti con la mafia siciliana. La fine della guerra tra Nuova famiglia e Nco, portò ad una sorta di rottura tra i Nuvoletta e Bardellino.

A sancire la fine del lungo rapporto fu l’omicidio di Raffaele Ferrara ed il successivo arresto di Bardellino in Spagna. Raffaele Ferrara fu ucciso da Vastarella detto naso ’e cane” di Villaricca.
Da lì l’ascesa di zì Mimì, detto ’o muccuso, nipote di Raffaele detto Rafele ’e magliarano. “Costui, mantenendo ferma l’alleanza con il clan dei Casalesi, guidava da quel momento il sodalizio di stampo camorristico dominante in Villaricca” spiegano i pm. Ma c’era un altro gruppo a Villaricca, quello di Domenico Tambaro detto ’o criminale, personaggio legato al Vittorio Vastarella ed al gruppo camorristico cd. dei Piripicci – facente capo alla famiglia D’Alterio radicata nel Comune di Giugliano. Il contrasto finì con l’eliminazione di Tambaro, in quella che viene ricordata come la strage di Villaricca.

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Tra gli affari del clan c’è quello dell traffico di droga. Ma la cosca può contare su ‘amici’ importanti, i classici colletti bianchi e su politici. Grazie a loro, infatti, si sarebbero ‘centrati’ dei business importanti: dalle costruzioni all’acquisto di immobili, il tutto con i proventi illeciti provenienti dalla vendita delle sostanze stupefacenti e dalle estorsioni. Una cosca ben radicata sul territorio. Ora il capo clan Domenico Ferrara è rinchiuso in cella. Nel 2013 finì nell’occhio del ciclone per aver “taroccato” il televoto della trasmissione “Ti lascio una canzone” di Antonella Clerici distribuendo più di 300 telefonini per favorire la figlia Vania.

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