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DE ROSA, DI MARINO, MARTIELLO: IL VOLTO GIOVANE DI CALVIZZANO
Baby assessori nella giunta Pirozzi. Quattro chiacchiere in redazione

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CALVIZZANO. ”La politica è saper occuparsi della propria società. La mia passione nasce in egual modo dal mio bisogno di prendere coscienza dei limiti e delle potenzialità del mio paese”. A parlare è Salvatore De Rosa, giovanissimo vicesindaco calvizzanese che, assieme all’assessore Ugo Di Marino, ha chiacchierato con noi, nella redazione di InterNapoli, di un tema attualissimo, caldo, ed alle volte scomodo. “Il problema- sottolinea De Rosa- sta nell’immagine della politica che si è andata imprimendo nell’ordinario comune. Da troppo a lungo è considerata solo un mezzo futile attraverso cui esercitare il potere”.

Ma la tendenza sembra oramai prossima ad un’inversione. Qualcosa è nell’aria, si sente. E’ il volto stesso della politica a cambiare, a snellirsi. Sempre più giovani, sempre più spesso, sono chiamati ad occupare posizioni di rilievo, di responsabilità. L’amministrazione comunale di Calvizzano, con una giunta in cui i giovani sono protagonisti, è oramai l’emblema di questa trasformazione: Antonio Martiello, 24 anni, assessore ai Lavori pubblici; Ugo di Marino, 30 anni, delegato ai Trasporti e alla protezione civile; ma quello che fa più scalpore è forse la presenza di un vicesindaco appena 26enne, Salvatore De Rosa, chiamato a sovrintendere Pubblica istruzione, edilizia scolastica, cultura e sport. Il sindaco stesso, Giacomo Pirozzi, è relativamente giovane. “Beh, la scena allora sta davvero mutando, non vi pare? – dice il primo cittadino – Cos’è cambiato? Perché gli elettori hanno scelto una rappresentanza così giovane da affiancare a quella più matura? La risposta pare semplice. L’esigenza di un’immagine più dinamica, più fresca, che sappia spezzare quel circolo vizioso innestato dalla vecchia classe dirigente. C’è bisogno di volti nuovi, nuove idee, nuovo vigore”. “C’è da dire- aggiunge Di Marino- che più di un cambiamento radicale, occorre un giusto connubio tra giovani e veterani. Sarebbe perfetto riuscire a sfruttare la saggezza e l’esperienza di quelli un po’ più anziani di noi, e al contempo puntare sulla spontaneità e la forte motivazione di noi ragazzi” E’ anche vero, aggiungono, che in realtà non sono quelli anagraficamente più anziani ad essere i più vecchi. “La nostra società soffre di una strana sindrome- ci spiegano- E’ la classe intermedia forse ad essere quella dormiente, mentre è quella più anziana spesso a proporre e saper accettare progetti e iniziative innovative”.



Ma come si relazionano questi giovani all’autorità di cui sono investiti? Quali sono le dinamiche in seno alla giunta calvizzanese?
Sorridendo ci hanno entrambi risposto di non aver avuto mai problemi. “Pirozzi, il sindaco, con noi si comporta quasi da chioccia. Usa spesso il metodo del bastone e della carota. Ma ha fiducia nel nostro operato. Ci controlla, ma ci lascia carta bianca”, ci confessa Di Marino. “D’altronde- aggiunge De Rosa- l’autorità ed il rispetto non sono dati a priori, ma si guadagnano a poco a poco. Bisogna lavorare tanto”. “Fortunatamente i consensi giungono anche dagli elettori- ci racconta Di Marino- Ma resta comunque l’accezione comune secondo cui in politica è sempre tutto semplice. Se proprio devo confessarlo, in realtà la pensavo anche io così. Ma da quest’esperienza ho imparato tanto. Non è affatto come sembra. C’è un livello di burocrazia elevatissimo. Qualunque idea, progetto, richiesta, deve comunque avere il suo iter, che è interminabile. Bisogna darci tempo, prima di giudicare”. La domanda a questo punto sorge spontanea. Cosa rispondono i nostri ospiti a chi li accusa di sperperare soldi in eventi mondani? “ Anche le fondamenta più solide possono vacillare- ci dice De Rosa- ma ciò che si costruisce in termini di coscienza sociale non ha prezzo. Mi creda, non sono soldi sprecati. Per di più molte delle manifestazioni da noi promosse sono a costo zero per le casse comunali”. “La politica ha un’accezione del tutto personale – dicono in coro – Ognuno si lega ad un ideale, fa propria un’idea, forse è giusto così. L’importante è sporcarsi le mani, in senso lato, e non smettere di interessarsi alla politica. Si tratta del nostro futuro”.



C. D. R.

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