PUBBLICITÀ
HomeAttualità e Società«NO AL REFERENDUM PER TUTELARE LE DIVERSITA'»Giugliano, don Francesco: «La legge 40?...

«NO AL REFERENDUM PER TUTELARE LE DIVERSITA’»
Giugliano, don Francesco: «La legge 40? Un freno agli sbusi»

PUBBLICITÀ


GIUGLIANO. Astensione. Chiamato ad indicare una preferenza di voto da suggerire ai propri fedeli circa il prossimo referendum sulla procreazione medicalmente assistita, don Francesco non si discosta da quella che è la posizione della Chiesa. Il pastore della comunità giuglianese di San Giovanni Evangelista ha gentilmente accettato di chiacchierare circa il prossimo referendum del 12 e 13 giugno e delle eventuali possibili conseguenze e dell’apertura di nuovi scenari che si aprirebbero nel momento in cui a vincere fosse il sì.



Padre, la posizione della Chiesa è ben chiara: astensione. La condivide? Qual’è l’indicazione che si sente di dare ai suoi fedeli?


Non posso non condividerla. Certo è che la questione è abbastanza tecnica, oltre che delicata, si fa fatica ad entrare nel meccanismo. Ho letto un recente sondaggio su una rivista settimanale, in cui emergeva che solo il 5% della popolazione italiana sa di cosa effettivamente si tratti nel prossimo referendum. E comunque, sposo pienamente la posizione della Chiesa, in quanto ha come presupposto la considerazione che l’embrione abbia gli stessi diritti di una persona già nata.


E non crede che votando invece si alla scheda numero uno molte vite umane possano essere salvate?

Non si può distruggere un embrione per estrarne cellule staminali. Si dice che possano portare alla cura di malattie fino ad oggi incurabili, come il Parkinson, l’Alzheimer e la distrofia muscolare, ma io rifiuto una tesi che sostiene di poter salvare delle vite umane condannandone altre alla morte. E, comunque, sono solo ipotesi: chi ci dice che veramente possano essere rese così curabili tali malattie? E, del resto, se non la pensassi in questo modo, contraddirei il mio credo che l’embrione abbia gli stessi diritti di una persona già nata


PUBBLICITÀ

L’ultimo quesito riguarda l’abolizione del divieto della cosiddetta fecondazione eterologa. Si tratta della fecondazione assistita in cui viene coinvolto un donatore esterno alla coppia. Questa tecnica si utilizza quando uno dei due componenti della coppia è sterile e per prevenire la trasmissione di malattie ereditarie. Qual è la sua opinione in merito?

Voglio raccontare un anedotto. Una volta un sacerdote mi raccontò di essersi trovato dinanzi ad una soluzione poco piacevole: annullare un matrimonio per legami parentali. La giovane coppia di aspiranti sposini, peraltro uno di nazionalità tedesca, l’altra italiana, erano, infatti, fratello e sorella, dati in affidamento dai propri genitori in tenera età. Ora, supponiamo che la legge 40 venga modificata riguardo questo punto: si potrebbe creare la situazione secondo cui un solo donatore sarà padre di tanti figli sparsi un po’ qua e un po’ là, e di cui lui stesso non conosce l’identità. In questo scenario, i casi di incontri e di possibilità di matrimonio tra individui che non sanno di avere legami parentali aumentano considerevolmente. Di conseguenza, maggiore sarà la possibilità che vengano al mondo bambini con deformazioni.


Quali crede possano essere i rischi di un eventuale vittoria del sì?

Ma di rischi ce ne sono tanti. Basti pensare che potrebbe essere introdotto un principio secondo cui tutti gli uomini sarebbero dei Padreterni. Ogni persona potrebbe sceglier le caratteristiche somatiche che deve avere il proprio figlio. Pensi che si potrebbe scegliere l’altezza, il colore di occhi, capelli del proprio figlio, persino la data di nascita. Avremmo una ricerca della razza perfetta, un nuovo mito della razza ariana. Inoltre, gravi conseguenze potrebbero sussistere anche per la personalità, l’identità del bambino. Pensi ad un ragazzino che sia figlio di una coppia omosessuale: egli viene privato del diritto di avere un padre ed una madre. Quali conseguenze per la sua identità? Come si rapporterà ai suoi coetanei?
Sono cose a cui chi va a votare non può non considerare. Ci vuole coscienza.



Reputa dunque la 40 una buona legge?

E’ una legge che semplicemente combatte gli abusi, che mette un freno alle smanie di un qualsiasi “scienziato pazzo”. Chi clona embrioni, e penso al caso della pecora Dolly, oggi può essere punito. Se, invece, un qualsiasi dottore fosse frenato solo dalla deontologia professionale potrebbe benissimo non importarsene della stessa e far i propri comodi. Bisogna porre dei paletti alla smania di qualche pazzo e la 40 lo fa.

PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ