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Buche e illuminazione, asse ad alto rischio

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FRATTAMAGGIORE. Asse mediano: strada killer. Se il tratto Pomigliano-Lago Patria è un rosario di croci, quello che da Nola porta a Vlla-Literno non lo è da meno. 120 chilometri in totale, rampe comprese, di rischio. L’ultimo incidente una settimana fa: è morta una settantenne di Sant’Antimo, ferito il marito. Un percorso vergognoso, ne sanno qualcosa gli automobilisti, 100.000 in media per quello che attraversa i soli comuni del napoletano, di meno il tratto Nola-Villa Literno, che ogni giorno utilizzano le due superstrade, che si collegano in alcuni punti. È però il percorso Lago Patria-Pomigliano quello più pericoloso. Attraversa 9 comuni. 25 km di svincoli, pericolosi quanto i 34 circa della strada. Dal litorale giuglianese alle aree industriali di Pomigliano e di Nola, l’unica garanzia è il rischio. Accanto ai problemi storici e cronici dell’asse killer, illuminazione inattiva, mancanza di caditoie per il deflusso delle acque pluviali, poche aree di sosta, curve che tendono a portare fuori strada, segnalazione insufficiente, si aggiunge la scarsa manutenzione dell’importate arteria. Realizzato dal Cipe con fondi della ricostruzione post-terremoto, l’asse mediano è stato poi trasferito alla Regione, che l’ha dato in gestione alla Provincia. L’unico intervento eseguito da un anno a questa parte è la posa di catarifrangenti (brillo) per facilitare la visibilità notturna. Poi solo toppe per nascondere la vergogna di buche che spuntano per incanto anche dopo poche gocce di pioggia. La strada, a due carreggiate ognuna delle quali divisa in due corsie, è paragonata per pericolosità alla Napoli-Salerno. Basta un attimo di distrazione e si può restare coinvolti in incidenti, tutti gravi, vista la velocità con la quale si affronta la superstrada. Al primo posto nella causa di sinistri il tentativo di evitare una buca. Di notte, il rischio lievita perché l’impianto di illuminazione, realizzato, è inattivo. Nella mappa dei tratti a maggiore rischio c’è senza dubbio quello che da Sant’Antimo porta ad Afragola, tutto in sopraelevazione. Ma chi percorre l’asse sa che deve prestare attenzione agli svincoli per il Cis di Nola e dell’area industriale di Pomigliano. È facile perdere l’orientamento per chi affronta la prima volta questo percorso, l’esitazione, il rallentamento, la deviazione all’ultimo momento finiscono per provocare incidenti anche gravi. Un cliché che si ritrova in buona parte delle ricostruzioni dei «sinistri» eseguite dalla polizia stradale. Parlamentari, sindaci, sindacati, cittadini, le proteste non si contano più, quando la polemica infuria si cerca di spegnerla con palliativi. Qualche mese fa, dopo le proteste per le buche che stavano decimando il parco auto dei cittadini che percorrono l’asse mediano, è stata «rappezzata» con asfalto la carreggiata del tratto che va da Afragola a Sant’Antimo. Un mese dopo, anche per l’usura continua a cui è sottoposto il manto stradale, i problemi cominciano a ripresentarsi. C’è solo da augurarsi che non piova.



GIUSEPPE MAIELLO- IL MATTINO 4 GIUGNO 2005

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