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martedì, Maggio 7, 2024
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MURO UMANO PER BLOCCARE I LAVORI AL CDR

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GIUGLIANO – Rifiuti, l’odissea infinita. Monta la protesta degli ambientalisti e di Rifondazione contro la realizzazione di una nuova area di stoccaggio nei pressi del Cdr di Ponte Riccio. La piazzola già inizialmente spianata dalle ruspe delle Fibe (la società che gestisce l’ impianto di trattamento di rifiuti e altre due discariche nel giuglianese) dovrebbe accogliere le balle di rifiuti compressi a seguito della lavorazione. Un’area contigua al Cdr , da un chilometro quadrato di estensione. L’ultimo colpo all’equilibrio ecologico già precario del circondario. Legambiente, Rifondazione Comunista e Wwf, assieme ai membri dell’associazione Attac e del Comitato Civico Ponte Riccio, non ci stanno. L’altra mattina circa quaranta donne hanno impedito alle ruspe il proseguo dei lavori, sdraiandosi davanti ai mezzi. A riportare la calma sono state le forze dell’ordine, subito accorse sul luogo. Momentaneamente i lavori sono fermi. I manifestanti presidiano la zona ininterrottamente da venerdì scorso, dandosi il cambio ogni quattro ore.
Il Cdr – costruito a tempi di record, sei mesi appena – è al centro di roventi polemiche. Sotto accusa i miasmi provenienti dall’ impianto che avvelenano l’intera area. Chiunque attraversi anche un breve tratto dell’ASI, la zona industriale giuglianese, non può fare a meno di sollevare i finestrini dell’auto e trattenere per almeno trenta secondi il respiro, se vuole evitare di sentirsi una zaffata insopportabile proveniente dalla struttura di raccolta e trattamento dei rifiuti. Il lezzo è nauseabondo, pestilenziale. Le esalazioni rendono l’aria circostante irrespirabile. Eppure il Cdr è nato come impianto “inodore”, il cui impiego – si disse alla all’inaugurazione – avrebbe solo giovato alla risoluzione del problema rifiuti. Le iniziali disfunzioni, dovute all’avviamento del sistema, sarebbero state presto risolte, ribadirono i responsabili. Ciononostante, a tre mesi di distanza, ancora nessun passo è stato fatto in avanti. “Il problema – spiegano i responsabili della protesta – è che il Cdr dovrebbe accogliere solo ed esclusivamente gli scarti della raccolta differenziata; troppo spesso però nell’impianto arriva di tutto: si rischia il sovradimensionamento”.
Sulla questione si registra l’intervento di Giuseppe De Cristoforo, segretario provinciale di Rifondazione, che denuncia “strani accordi sotterranei tra l’amministrazione comunale e la Fibe. Quest’ultima – prosegue De Cristoforo – in pochi mesi ha potuto attivare due discariche ed ora una piattaforma per lo stoccaggio dei rifiuti, ha potuto far funzionare un impianto di cdr dal quale si levano odori insopportabili e sospetti, senza che l’amministrazione comunale facesse sentire la propria voce”.
“Non permetteremo di trasformare Ponte Riccio in una gigantesca discarica a cielo aperto” assicura Tilde Adamo, consigliere circoscrizionale del Prc e portavoce del comitato Ponte Riccio. “Ancora una volta l’amministrazione comunale è latitante – accusa la Adamo- ancora una volta il sindaco Castaldo finge di non sapere nulla. Continua a cadere dalle nuvole. Perché non ci spiega cosa ha ottenuto in cambio delle sue frequenti distrazioni?”. La guerra va avanti a furia di esposti all’Asl, Polizia, Carabinieri, Procura, Arpac, Provincia, Regione, commissariato di Governo. Intanto i parlamentari campani di Rifondazione, Giovanni Russo Spena e Tommaso Sodano hanno annunciato un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente.
L’altra notte sono riesplosi i contrasti. Infatti è stato negato l’accesso all’impianto di una delegazione amministrativa, nonostante precedenti accordi avessero ratificato la possibilità, da parte degli amministratori e degli ambientalisti, di monitorare il funzionamento del Cdr. Sul posto è stata richiesta la presenza di una volante di polizia dal responsabile di cantiere. La rappresentanza amministrativa, guidata da Raffaele Del Giudice (capogruppo Ds al consiglio comunale di Qualiano) e da Antonio Poziello (capogruppo Ds di Giugliano) , ha chiesto di entrare “per verificare la causa della puzza, constatato il levarsi nuovamente di miasmi dal cdr”. Il no è arrivato all’incirca verso mezzanotte. Duro il commento dei consiglieri: “Evidentemente c’era qualcosa da nascondere, qualcosa che non dovevamo vedere. La cosa più strana e sospetta – aggiungono Poziello e Del Giudice- è che poco dopo il nostro arrivo dinanzi al Cdr l’impianto ha smesso di puzzare ed alcuni rumori che fino a quel momento si sentivano dall’esterno non si sono più sentiti. Non ci fermeremo fino a quando quell’impianto non avrà cessato di essere un pericolo per la salute dei cittadini della zona. Se necessario – concludono- torneremo tutte le notti e presidieremo senza sosta il cdr”. Tra paure più o meno controllate, pregiudizi più o meno diffusi e appetiti più o meno nascosti (l’ecomafia è sempre in agguato) sembra di essere arrivati a una guerra di trincea. Aspettando che qualcuno si decida a lanciare l’assalto finale.


 HANNO DETTO

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֤ I parlamentari campani di Rifondazione Comunista, Giovanni Russo Spena e Tommaso Sodano: “Le notizie che ci giungono da Giugliano sono preoccupanti, si sta trasformando quella città, ed in particolare la zona di Ponte Riccio, in una sorta di grande discarica.Riteniamo che vadano al più presto individuate le responsabilità per la grave emergenza ambientale che si vive a Giugliano, che vadano individuati i responsabili ed i motivi del cattivo funzionamento dell’impianto”.

֤ L’assessore provinciale Corrado Gabriele: “stiamo assistendo al grande imbroglio della Fibe. Il 21 marzo scorso, alla mia presenza, i vertici Fibe si era impegnati ad adottare una serie di accorgimenti per evitare di rendere la vita impossibile agli abitanti di Ponte Riccio e limitare i rischi per l’ambiente. Ci era stato assicurato che sarebbero stati posizionati dei cannoni per la deodorizzazione. Inoltre, sarebbe stato trovato il sistema per evitare le code dei camion. Evidentemente, i dirigenti dell’impianto erano in cattiva fede. Mi chiedo, però, dove sia l’amministrazione di Giugliano”

֤ il segretario provinciale di Rifondazione, Giuseppe De Cristoforo: “Ci sono strani accordi sotterranei tra l’amministrazione comunale e la Fibe. L’amministrazione comunale appare completamente succube della Fibe. Quest’ ultima in pochi mesi ha potuto attivare due discariche ed ora una piattaforma per lo stoccaggio dei rifiuti, ha potuto far funzionare un impianto di cdr dal quale si levano odori insopportabili e sospetti, senza che l’amministrazione comunale facesse sentire la propria voce. Noi riteniamo vadano chiariti i rapporti esistenti tra l’Amministrazione comunale e la Fibe, i motivi che spingono il primo cittadino al silenzio, a fingere di non sapere nulla, di fatto lasciando la Fibe libera di agire”.

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